Jackson Pollock

La donna luna

1942

Come altri membri della New York School Jackson Pollock risente, nei suoi primi lavori, dell’influenza di Joan Miró e Pablo Picasso e fa proprio il concetto surrealista dell’inconscio come fonte d’arte. Alla fine degli anni ’30 Pollock introduce un linguaggio figurativo basato su figure totemiche o mitiche, segni ideografici e ritualismi interpretati come referenti di esperienze rimosse e memorie culturali della psiche. La donna luna rimanda all’impianto cromatico e alla composizione di Picasso. Il soggetto della donna luna, ricorrente in diversi disegni e dipinti dei primi anni ’40, può essere stato ispirato a Pollock da fonti diverse. In questo periodo molti artisti, tra cui gli amici William Baziotes e Robert Motherwell, sono influenzati dalle immagini elusive e allucinatorie di Charles Baudelaire e dei simbolisti francesi. Nel brano “Benefizi della luna”, nello “Spleen di Parigi”, Baudelaire si rivolge al “riflesso della temibile Divinità, fatidica madrina, nutrice venefica di tutti quanti i lunatici”. È possibile che Pollock conoscesse la poesia, ma è più verosimile che fosse pervaso dall’interesse per Baudelaire e i simbolisti, intenso in quel periodo.

Opera esposta

Artista Jackson Pollock
Titolo originale The Moon Woman
Data 1942
Tecnica Olio su tela
Dimensioni 175,2 x 109,3 cm
Credit line Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York)
Inventario 76.2553 PG 141
Collezione Collezione Peggy Guggenheim
Tipologia Dipinto

Copia la didascalia

Opera esposta


Altre opere

Jackson Pollock

Alchimia

1947

Opera esposta