Max Ernst

La vestizione della sposa

1940

La vestizione della sposa è un esempio del Surrealismo veristico o illusionistico di Max Ernst, in cui una tecnica tradizionale è applicata a un soggetto incongruo o sconvolgente. Lo sfarzo e l’eleganza dell’immagine sono in contrasti con aspetti di carattere primitivo (i colori sgargianti, le forme animalesche e mostruose) e con l’attenuato simbolismo fallico della lancia sospesa a mezz’aria. Allo stesso modo la scena centrale è in contrapposizione anche con il “quadro nel quadro” in alto a sinistra. La sposa vi appare nella stessa posa mentre avanza in un paesaggio con rovine classiche. Qui Ernst usa la tecnica della decalcomania, scoperta da Oscar Domínguez nel 1935, nella quale il colore diluito viene pressato sulla superficie distribuendosi irregolarmente come su una lastra di vetro. L’artista per lungo tempo si identificò con un uccello e nel 1929 inventò un alter ego, Loplop l’Essere Superiore degli Uccelli. Si potrebbe quindi interpretare l’uomo-uccello sulla sinistra come la raffigurazione dell’artista stesso; la sposa potrebbe essere in un certo senso la giovane pittrice surrealista inglese Leonora Carrington.

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Opera non esposta

Artista Max Ernst
Titolo originale La Toilette de la mariée
Data 1940
Tecnica Olio su tela
Dimensioni 129,6 x 96,3 cm
Credit line Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York)
Inventario 76.2553 PG 78
Collezione Collezione Peggy Guggenheim
Tipologia Dipinto

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