Alcune opere sono esposte con le rispettive riproduzioni tattili.

Di seguito le schede descrittive relative ai percorsi tattili per due sculture di Alberto Giacometti e una di Max Ernst, presenti in giardino, e sei riproduzioni in rilievo delle opere di Jean Arp, Giuseppe Capogrossi, Vasily Kandinsky, René Magritte, Piet Mondrian, Pablo Picasso.


Jean Hans Arp
Scarpa azzurra rovesciata con due tacchi sotto una volta nera, 1925
Legno dipinto, 79 x 104 x 5 cm

L’opera, ispirata ai collage cubisti, è costituita dall’assemblaggio di tre elementi: una base orizzontale di forma quasi rettangolare su cui poggiano due sagome, una nella parte superiore di forma arcuata, l’altra curvilinea che somiglia a una scarpa rovesciata con due tacchi. Si tratta di uno dei rilievi in legno che l’artista inizia a comporre a partire dal 1914 e durante la sua partecipazione al Dadaismo. Diverse forme, in genere dalle linee tondeggianti, sono montate insieme secondo le leggi della casualità. Il titolo è allusivo e non segue una logica razionale.

Scarica la scheda


Giuseppe Capogrossi
Superficie 236, 1957
Olio su tela, 96 x 71 cm

L’artista realizza una composizione astratta costituita da moduli grafici simili tra loro per forma, colore e dimensione. La tela è formata da un’aggregazione di segni a pettine, a quattro punte, rovesciati. Questi, nonostante l’apparente caos dell’insieme, si dispongono in modo ritmico: sei grandi si susseguono uno sotto l’altro, distribuendosi su due colonne ideali, affiancati da altri segmenti dentati, alcuni verticali più sottili, altri orizzontali più grandi. Ciascuno contribuisce alla costruzione del dipinto. L’artista, dopo una fase figurativa, utilizza questa pittura segnica e calligrafica in modo ripetitivo, ma con una disposizione delle forme sempre nuova.

Scarica la scheda


Max Ernst
Giovane donna a forma di fiore, 1957
Scultura in bronzo, 35 x 35 x 21 cm

​​La composizione è un assemblaggio di tre pezzi dove l’artista stilizza e semplifica la forma. Un rettangolo di piccole dimensioni rappresenta la testa: tre segmenti orizzontali incisi raffigurano rispettivamente occhi e bocca. Il corpo è formato da un rettangolo più grande, dalla superficie solcata da linee che si dipartono a raggiera verso l’esterno a partire da una fenditura centrale e orizzontale: sembrano indicare l’apertura del fiore e le venature dei suoi petali. Nella visione laterale si osserva una struttura a forma di “E”, che unisce testa e corpo e termina in basso con due sporgenze opposte che compongono una “T” capovolta e che vagamente ricordano i piedi.

Scarica la scheda


Alberto Giacometti
Donna in piedi (Donna “Leoni”), 1957
Scultura in bronzo, 153 cm di altezza compresa la base

Questa figura è allungata, scarnificata, dalla materia scabra e grumosa che sembra seguire la verticalità della struttura e la forza di gravità. Rappresenta una donna in piedi, rigida e con le braccia sottili distese lungo il corpo. L’artista racconta la solitudine dell’uomo del Novecento, con le sue incertezze e le sue paure. La figura è sottile come un fiammifero: occhi e bocca si percepiscono attraverso piccole cavità, mentre il naso è appena accennato da una sporgenza. Sotto i seni, composti da due forme aggettanti, i fianchi si assottigliano ulteriormente. Le gambe sono lunghe, sottili, unite e terminano con i piedi che fanno anche da piedistallo.

Scarica la scheda


Alberto Giacometti
Donna che cammina, 1936
Scultura in bronzo, 144 cm di altezza compresa la base

L’opera rappresenta un nudo femminile allungato, esile, acefalo e senza braccia, colto nell’atto del camminare. La gamba sinistra, destra nella visione frontale, è leggermente in avanti, mentre l’altra fa da appoggio. Il corpo è eretto e assottigliato, le uniche parti leggermente sporgenti sono date dai seni, appena accennati, l’addome e le cosce. Questo soggetto sembra derivare dalle figure frontali dell’antico Egitto e appiattite dell’arte cicladica. Le gambe, lunghe e sottili, sono lisce e solide. Questa essenzialità e verticalità della forma della figura risente dell’influenza di due scultori contemporanei dell’artista: Alexander Archipenko e Constantin Brancusi.

Scarica la scheda


Vasily Kandinsky
Verso l’alto, 1929
Olio su cartone, 70 x 49 cm

L’artista realizza una composizione geometrica centrale su uno sfondo verde, lievemente materico. Con un processo di astrazione, la composizione sembra riprodurre una testa formata da due semicerchi sfalsati lungo un asse verticale, con quello destro più ampio e in basso rispetto al sinistro. Si riconoscono le parti peculiari di un volto: l’occhio, un piccolo cerchio a destra, e la bocca, semplificata in due piccoli rettangoli orizzontali e paralleli, più in basso a sinistra. Questo tondo sembra essere sostenuto, come fosse un busto, da una composizione formata da due trapezi rettangolari affiancati lungo le basi maggiori: uno a sinistra uniforme, uno a destra, nero e solcato da feritoie rettangolari, che formano una “E”.

Scarica la scheda


René Magritte
La voce dell’aria, 1931
Olio su tela, 72 x 54 cm

Il cielo terso di un paesaggio primaverile occupa quasi tutta la superficie della tela. In basso, un prato con dei cespugli è interrotto a sinistra da un sentiero. Al centro dell’opera si stagliano tre sfere metalliche imponenti e sovrapposte, ciascuna attraversata da una feritoia orizzontale che la divide in due parti: sembrano dei sonagli ed evocano il loro tintinnio. Il titolo del dipinto è eloquente. L’artista intende dipingere il suono dell’aria che attraversa i sonagli facendoli vibrare, e lo fa con un’immagine: tre sfere immerse in un paesaggio di campagna. L’opera incarna i principi surrealisti basati sull’associazione libera di idee e di oggetti della vita quotidiana decontestualizzati e alterati.

Scarica la scheda


Piet Mondrian
Composizione n. 1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939
Olio su tela montata su supporto di legno, 109 x 106 x 2,5 cm

L’artista, rappresentante del Neoplasticismo, agli inizi dipinge soprattutto paesaggi realistici. Ma è alla ricerca delle verità fondamentali della natura per riprodurle in pittura, e così semplifica il soggetto e riduce la gamma cromatica, fino all’astrazione. In questa opera crea una griglia asimmetrica di linee nere, verticali e orizzontali, che compongono rettangoli di diverse dimensioni. Il lato sinistro appare più esteso del destro, dominato da forme verticali. L’unico elemento colorato è un rettangolo rosso, relegato nella parte inferiore destra del quadro e che conferisce equilibrio formale all’opera.

Scarica la scheda


Pablo Picasso
Sulla spiaggia, 1937
Olio, conté e gesso su tela, 129 x 194 cm

La linea dell’orizzonte, a tre quarti del dipinto, separa il mare dal cielo. Sopra questa linea appare una figura ovale, che è un volto semplificato. In primo piano ci sono due figure femminili rese in forme geometriche: una in piedi a sinistra, una accovacciata a destra, con in basso al centro una barchetta a due punte con cui paiono giocare. Le figure hanno teste piccole su colli lunghi, e il volto essenziale definito con due puntini per gli occhi e lineette per naso e bocca. Le braccia sono prismatiche e affilate. Quella in piedi ha un ampio grembo ovale e sembra incinta, con i seni a forma di cono, uno regolare, l’altro disposto al contrario. Le natiche appaiono nella visione frontale, il resto del corpo è quasi di profilo.

Scarica la scheda


Giorgio de Chirico
La nostalgia del poeta, 1914
Olio e carboncino su tela, 89,7 x 40,7 cm

L’opera, parte di un ciclo sul tema del poeta, presenta oggetti tra loro inconsueti, fuori contesto, allusivi al tema dell’assenza. Questi elementi sono qui compressi in un formato stretto e verticale creando uno spazio enigmatico e claustrofobico. In primo piano, in basso a sinistra, compare un busto scultoreo maschile di profilo con occhiali scuri e tondi. A destra, in secondo piano, c’è un manichino di stoffa nera tratteggiata di bianco, di tre quarti, simbolo di un’identità cancellata e cifra stilistica dell’artista. Sullo sfondo, un obelisco, tagliato nella parte superiore, dove compare la sagoma stilizzata di un pesce, forse una carpa, che Apollinaire definisce “pesce della malinconia”.

Scarica la scheda


Paul Klee
Ritratto di Frau P. nel Sud, 1924
Disegno ad acquerello e ricalco a olio su carta montata su tavola dipinta a guazzo, 42,5 x 31 cm compresa la montatura

Il dipinto ritrae una donna stilizzata con cappello su uno sfondo dai toni accesi. Il volto è rettangolare e sproporzionato rispetto al resto del corpo. I capelli ricci sono accennati fin sotto il mento, a sinistra nel dipinto. Gli occhi sono piccoli e tondi, il naso lievemente pronunciato e spostato verso destra con la bocca semiaperta. Il cappello è trapezoidale, allungato sulla destra con due pennacchi sopra e uno stemma centrale simile a un bottone. Il busto ha una pettorina semicircolare, solcata a metà da una linea orizzontale ruvida che ricorda la sabbia e che prosegue sotto le braccia. Sotto la pettorina c’è una figura a forma di cuore.

Scarica la scheda


Fernard Léger
Uomini in città, 1919
Olio su tela, 145,7 x 113,5 cm

L’opera ha per tema la città, rappresentata con elementi geometrici e tubolari e colori dalle campiture uniformi e contorni netti. Le figure umane sono sagome chiare e scure sparse tra i vari segmenti “meccanici”. Sulla destra del dipinto, compare il profilo nero stilizzato di un uomo; al centro, c’è un volto sferico tagliato a metà in verticale; sulla sinistra, in primo piano, la scomposizione di una figura definita da un succedersi di forme geometriche: dall’ovale della testa al cilindro di collo e braccia, ai semicerchi e trapezi che compongono e ricordano il corpo. Legér riesce a tradurre in immagini pittoriche l’energia ritmata della vita a lui contemporanea.

Scarica la scheda


Amedeo Modigliani
Ragazza con il bavero alla marinara, 1916
Olio su tela, 55 x 35 cm

Secondo i canoni di Modigliani, tesi alla sintesi e allo sviluppo verticale delle forme, quest’opera presenta una donna ritratta al centro del dipinto. Ha i capelli corti, con un ciuffo che cade sulla fronte, da sinistra verso destra nel dipinto. Il naso è dritto, lungo e sottile, gli occhi con pupille, sormontati da sopracciglia come lineette, sono allungati e malinconici. La bocca è piccola e carnosa e il collo è lungo ed esaltato dal scollo alla marinara, che con il bavero copre spalle e parte del dorso. Tre righe bianche, lievemente sporgenti nella riproduzione, bordano il bavero, a destra e sinistra. La sintesi formale nella pittura deriva dall’esperienza di Modigliani come scultore.

Scarica la scheda


Pablo Picasso
Busto di uomo in maglia a righe, 14 settembre 1939
Guazzo su carta, 63 x 45, 6 cm

L’opera rappresenta un personaggio con la maglia a righe tipica degli uomini di mare. Il ritratto è parte di una serie sullo stesso tema, e con un processo di scomposizione dei piani rappresentativi presenta simultaneamente la visione frontale e il profilo destro della figura. Il volto è scisso in due prismi triangolari: uno più grande che raffigura il viso, l’altro più piccolo il naso, ciascuno contenente la forma stilizzata di occhi, orecchie e narici. Sul lato destro, nel dipinto, la calotta semicircolare dei capelli, rappresentati da segmenti sottili. Alla base, vi è il busto del pescatore con lo scollo della maglia a righe orizzontali, interrotte a sinistra da un rettangolo e a destra un triangolo.

Scarica la scheda