Venerdì 11 marzo a Ca’ Foscari Venezia giornata di studio intorno a “Doppio Senso. Percorsi Tattili alla Collezione Peggy Guggenheim”
Il tatto è la capacità di descrivere gli altri come loro stessi si vedono
Abraham Lincoln
Grazie alla lungimiranza del progetto Doppio Senso. Percorsi Tattili alla Collezione Peggy Guggenheim il museo veneziano ha reso il proprio patrimonio artistico ancora più fruibile, creando un percorso di accessibilità e avviando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza attraverso il tatto. Il pubblico con disabilità visive e non è stato condotto alla scoperta di alcuni capolavori collezionati dalla mecenate americana, riprodotti in rilievo su tavolette in resina, e di altri della mostra temporanea dedicata all’artista indiano V. S. Gaitonde, riprodotti in Minolta. Venerdì 11 marzo, a partire dalle 10.30 presso l’Aula Magna Silvio Trentin Ca’ Dolfin - Università Ca’ Foscari Venezia (Dorsoduro 3825/e), la Collezione Peggy Guggenheim organizza “Quanto lontano posso guardare?”: giornata di studio per presentare il case history “Doppio Senso”, analizzandone i risultati, e promuovendo così un dibattito inerente le riflessioni emerse, legate all’arte e alle possibilità più innovative di fruizione nell’ambito dell’accessibilità museale. L’incontro è aperto al pubblico, previa iscrizione, fino a esaurimento posti (doppiosenso@guggenheim-venice.it / 041 24 05 444 / 401) e sarà seguito, nel corso del pomeriggio, da una serie di visite tattili presso la Collezione Peggy Guggenheim.
“Doppio Senso” è un percorso sperimentale di avvio all’accessibilità museale rivolto a un pubblico di non vedenti, ipovedenti e vedenti, pensato e realizzato in chiave inclusiva, teso alla formazione di una comunità sempre più ampia e partecipe alla vita museale e finalizzato dunque alla diffusione dell’arte moderna e contemporanea, nonché alla promozione del ruolo sociale ed educativo del museo stesso. In occasione dei quattro appuntamenti per adulti, e quattro per bambini, che hanno avuto luogo alla Collezione Peggy Guggenheim tra ottobre 2015 e gennaio 2016, i partecipanti hanno preso parte a visite tattili guidate da Valeria Bottalico, ideatrice e curatrice del progetto, e ad attività laboratoriali condotte dallo scultore non vedente Felice Tagliaferri. I lavori analizzati durante gli appuntamenti sono stati tradotti in rilievo e accompagnati da schede tecniche descrittive redatte in Braille e in carattere grafico ad alta leggibilità. I testi delle schede sono state rese accessibili anche come file audio scaricabili all’interno di una sezione del sito del museo, appositamente dedicata e consultabile dai non vedenti.
Tale percorso sperimentale, nuovo quanto unico, ha fortemente valorizzato l’immenso patrimonio culturale della collezione di Peggy Guggenheim, rendendolo accessibile a tutti, in linea con la “mission” della Collezione stessa, ovvero di contribuire alla conoscenza e alla diffusione dell’arte moderna e contemporanea in Italia e nel mondo. L’iniziativa ha avviato oltre sì un processo di sensibilizzazione alla fruizione attraverso il tatto, intesa come esperienza conoscitiva altra, rispondendo così all’articolo 30 della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità "Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale [..]”
La giornata “Quanto lontano posso guardare?” è realizzata in collaborazione con l’Istituto Ciechi di Milano e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus. Con il patrocinio di ICOM (International Council of Museums) Italia. Si ringraziano The Gordon and Llura Gund Foundation e la Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz per il supporto e l’Università Ca’ Foscari Venezia per l’ospitalità.