Le avanguardie nella Parigi fin de siècle: Signac, Bonnard, Redon e i loro contemporanei
A cura di Vivien Greene
28 settembre 2013 - 6 gennaio 2014
(VENEZIA- settembre, 2013) - Dal 28 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 la Collezione Peggy Guggenheim presenta Le avanguardie nella Parigi fin de siècle: Signac, Bonnard, Redon e i loro contemporanei, a cura di Vivien Greene, Curator, 19th and Early 20th-Century Art, Salomon R. Guggenheim Museum, New York. Con un centinaio di lavori, tra dipinti, disegni, opere su carta e stampe provenienti da diverse collezioni private, la mostra prende in analisi la scena artistica parigina focalizzandosi sulle maggiori avanguardie di fine '800, in particolar modo su neo-impressionisti, Nabis, simbolisti e i loro protagonisti.
La Parigi fin de siècle fa da scenario a sconvolgimenti politici e forti trasformazioni culturali. È in questo momento che la crisi economica e i problemi sociali portano alla nascita di gruppi politici di sinistra e di conseguenti reazioni conservatrici. Nel 1894 il presidente Sadi Carnot rimane vittima di un attentato anarchico e nasce il controverso Affare Dreyfus con l'illecita condanna per tradimento di Alfred Dreyfus, ufficiale di origini ebree alsaziane. Tali eventi mettono a nudo gli estremi della società francese: borghesi e bohémien, conservatori e radicali, cattolici e anticlericali, anti-repubblicani e anarchici.
Riflettendo le molte sfaccettature di un'epoca ansiosa e inquieta, questo periodo vede la formazione di una serie di nuovi movimenti artistici. Alla fine degli anni '80 dell'800 emerge una generazione di artisti che comprende neo-impressionisti, Nabis e simbolisti. I soggetti della loro arte sono gli stessi dei loro predecessori impressionisti: paesaggi, vedute cittadine moderne, attività ricreative, a cui si aggiungono scene introspettive e visioni fantastiche. È la modalità con cui questi temi vengono trattati a cambiare. L'ambizione avanguardista di catturare in maniera del tutto spontanea i momenti fuggevoli della vita contemporanea cede il passo alla ricerca di opere abilmente e attentamente costruite che siano antinaturalistiche in forma ed esecuzione e che facciano affiorare nell'osservatore emozioni, sensazioni e mutamenti psichici.
Legati a teorie scientifiche sul colore e sulla percezione, i neo-impressionisti orchestrano i colori complementari e le forme sinuose per creare composizioni unitarie. I Nabis, una confraternita abbastanza aperta, la cui arte è influenzata dal Sintetismo di Gauguin e dalle stampe giapponesi con le loro composizioni scorciate e bidimensionali, abbracciano il
decorativismo adottando piani di colore piatti e rinunciando alla tradizionale pittura su cavalletto. L'avversione dei simbolisti al materialismo e la loro perdita di fiducia nella scienza, che ha fallito nell'alleviare i mali della società moderna, li porta a investigare lo spiritualismo e gli stati d'animo attraverso immagini allusive e spesso trascendentali. Nonostante i loro atteggiamenti talvolta contraddittori, tutti questi artisti condividono comunque lo scopo di creare un'arte che possa trasmettere un'esperienza universale.
L'esposizione si apre con una selezione introduttiva di dipinti impressionisti che contestualizzano l'ambiente artistico in cui si formano neo-impressionisti, Nabis e simbolisti per poi focalizzarsi sulle attività di questi movimenti. Alcuni artisti in particolare vengono attentamente analizzati: i neo-impressionisti Paul Signac e Maximilien Luce; i Nabis Maurice Denis, Pierre Bonnard e Félix Vallotton; il simbolista Odilon Redon. Esaminati insieme, i linguaggi di questo tumultuoso decennio mappano un terreno complesso di teorie estetiche e filosofiche divergenti. L'esposizione e il catalogo offrono al pubblico italiano la rara opportunità di vedere e studiare un gruppo coerente di opere francesi di questo periodo.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Guggenheim Publications in italiano e inglese, illustrato con saggi di studiosi come Bridget Alsdorf (Princeton University), Marina Ferretti Bocquillon (Musée des lmpressionnismes) e Gloria Groom (Art lnstitute of Chicago).
Le avanguardie nella Parigi fin de siècle: Signac, Bonnard, Redon e i loro contemporanei gode del sostegno di lntrapresae Collezione Guggenheim. Con la collaborazione di "Corriere della Sera", Radio Italia è media partner e Hangar Design Group cura l'immagine coordinata per la comunicazione. I progetti educativi della mostra sono realizzati con il sostegno della Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz.