Le opere recenti dell’artista francese Jean-Michel Othoniel saranno esposte nel giardino della Collezione Peggy Guggenheim.
Jean-Michel Othoniel, nato nel 1964, risiede a Parigi e New York. Avendo lavorato per dieci anni con varie tecniche (pittura, scultura, performance, film e video) e vari materiali (zolfo, cera, vetro e la poesia), Othoniel è ormai in grado di generare un linguaggio personale basato sulla propria «anatomia del desiderio».
Alla Documenta di Kassel del 1992 espose una serie di sculture raffiguranti degli orifizi, che nella loro ambiguità destabilizzavano il manicheismo dei generi. Nello stesso anno, nel tentativo di giocare con i canoni dell’arte classica, espose al Musée d’art Moderne di Saint-Etienne la sua più grande scultura in zolfo, un autoritratto ermafrodita. Tre anni dopo presentò al Centre Georges Pompidou un’installazione video intitolata My Beautiful Closet, dove la porta segreta di un armadio si apre su un corridoio spoglio, permettendo così all’osservatore di comprendere la polarità dell’esposizione «Feminine-Masculine». Nel 1995, nell’ambito di una performance alla Fondation Cartier, lo spazio espositivo fu trasformato in una grande «camera oscura» dove dei ballerini, filmati, animavano un luogo di promiscuità e i generi si mescolavano ancora una volta. L’anno seguente, durante un periodo trascorso all’Académie de France di Roma, Othoniel realizzò un CD ROM per raccontare la storia dei primi dieci anni della sua arte, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alle performance filmate. Nel frattempo, aveva cominciato a lavorare col vetro presso la CIRVA di Marsiglia, nel 1993, proseguendo poi nel 1994 a Brooklyn ed infine a Murano.
Le opere realizzate a Murano vengono ora esposte alla Collezione Peggy Guggenheim. Il tema centrale è l’ornament-azione, nelle sue connotazioni erotiche e sacre: collane, catene, croci e frutti del desiderio catturano la luce di Venezia e della laguna. Le opere recenti dell’artista francese Jean-Michel Othoniel saranno esposte nel giardino della Collezione Peggy Guggenheim.
La collezione di Peggy Guggenheim ha influenzato l’immaginario di Othoniel per lungo tempo. L’indocile trasparenza del Mobile di Calder, la bianca sensualità del bassorilievo di Arp, la fragilità delle scatole meccaniche di Joseph Cornell, e l’aura di gioia e generosità che circonda Peggy Guggenheim, una delle personalità artistiche più ragguardevoli di questo secolo, hanno esercitato una propria influenza su Othoniel.
Le installazioni in vetro e cristallo di Othoniel, discretamente sospese agli alberi, sono state ispirate proprio dal giardino. Il successo dell’esposizione dipende infatti dalla sensibilitˆ di Jean-Michel Othoniel nel suo collaborare con uno dei maggiori maestri vetrai di Murano. La loro collaborazione, durata due anni, ha portato ad un confronto e a uno scambio tra il savoir faire di un’antica tradizione e un nuovo atto creativo. All’epoca, Peggy Guggenheim aveva stimolato e aiutato la collaborazione tra gli artisti che ammirava e il maestro vetraio Egidio Costantini, il cui studio fu battezzato da Cocteau la «Fucina degli Angeli».
Nel 1974 la collezione di Peggy Guggenheim fu esposta al Musée de l’Orangerie di Parigi.
MOSTRE 1992-1997
Jean-Michel Othoniel è nato nel 1964 a Saint-Etienne, Francia
1997
“Amour”, Fondation Cartier, Paris
Galerie Senda, Barcelona Creative Time, New York
“Sous le Manteau”, Galerie Thaddeus Ropac, Paris
“Crossing Hawaï”, Honolulu
1996
Arndt & Partner, Berlin
Fondation Opera Paese, Rome
Académie de France, Villa Medici, Rome
1995
Granmercy Park Hotel, Galerie Ghislaine Hussenot, New York
Galerie Barbara Farber, Amsterdam
Pronton ICA, Amsterdam
Kohn Turner Gallery, Los Angeles
“Le ballet de l’innmommable”, Fondation Cartier, Paris
“Féminin Masculin, le sexe de l’art”, Centre Georges Pompidou, Paris
Galerie Ghislaine Hussenot, Paris
Museum of Contemporary Art, Collection of the Fondation Cartier, Séoul
Fine Art Museum, Collection de la Fondation Cartier, Taïpei
“Fiction Non Fiction”, Printed Matter, New York
1994
“Of the Human Condition”, Vacoal Art Center, Tokyo
“Pour les Chapelles de Vence”, CAPC, Bordeaux Film-performance, ARC (Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris), Paris
“Un Fantôme dans votre bibliothèque”, Galerie Yvon Lambert, Paris
“Gift”, Inter Art, New York
“Le Papillon sur la Route”, Palais des Arts, Toulouse
1993
Galerie Nicole Klagsbrun, New York
Galerie Michael Kohn, Los Angeles
Museo d’Historia de la Medicina de Catalunya, Galerie Senda, Barcelona
Galerie Senda, Barcelona
“L’Hermaphrodite”, Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne
“Hotel Carlton Palace, chambre 736”, organized by Hans-Ulrich Obricht, Paris “L’autre à Montevideo”, Musée d’Art Visuel, Montevideo
“Azur”, Fondation Cartier, Jouy en Josas
1992
Biennale of Istambul
Galerie Ghislaine Hussenot, Paris
“Oh! Cet Echo!”, Centre Culturel Suisse Paris
Musée d’Art Contemporain de la Ville de Nîmes
“Riddeau”, installation at the theater of the Ferme Dubuisson choreography by Daniel Larrieu
“Regards multiples”, contemporary gallerie, Centre Georges Pompidou, Paris Documenta IX, Kassel