I numeri di Carlo Cardazzo. Visitatori e critica hanno sancito il successo della prima mostra dedicata al gallerista e collezionista veneziano.
Il primo marzo si è conclusa alla Collezione Peggy Guggenheim la mostra Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte, a cura di Luca Massimo Barbero, ospitata dal museo veneziano dal 1 novembre 2008. 102 i giorni di apertura per un totale di 72.055 visitatori che, nonostante le avversità climatiche di un inverno piuttosto rigido, e il fenomeno dell’acqua alta che, mai come quest’anno, ha colpito la città lagunare, si sono spinti alla scoperta dei complessi mondi in cui Cardazzo visse e operò facendosi instancabile promotore delle arti, protagonista di una delle avventure più affascinanti e inedite dell’arte del secolo scorso.
“La mostra più bella negli anni recenti in Italia e non solo in Italia” così si è espresso il governatore del Veneto Giancarlo Galan salutando la mostra che ha riscosso un lusinghiero successo di pubblico e critica. Gli fa eco lo storico dell’arte Flaminio Gualdoni che su il Giornale dell’Arte scrive “[...] una grande mostra […] c’è tutto quello che deve esserci: i quadri giusti […] i documenti adeguati e selezionati cum grano salis; una rappresentazione esatta di quel genio che fu l’inventore dello Spazialismo e, soprattutto, nessuna enfasi. Solo polpa, e niente panna montata.” All’indomani dell’inaugurazione il Corriere della Sera titolava “Cardazzo regista di eventi…talent scout dell’avanguardia americana”, Paolo Vagheggi su Repubblica ha definito il collezionista ed editore veneziano “il doge del mercato dell’arte”, e Ada Masoero sul Sole 24 ore “un vulcano…regista, musicofilo, uomo di spettacolo e marketing..”. E ancora a proposito di questa sorprendente mostra Rachel Spence sul Financial Times ha scritto: “È un piacere intraprendere questo viaggio perfettamente in grado di rispecchiare quello compiuto dallo stesso Cardazzo nel mondo dell’arte.”
La Collezione Peggy Guggenheim desidera ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di una mostra tanto complessa, frutto di una lunga e capillare ricerca e costruita con una cura speciale. Grazie dunque al Comitato scientifico, ai prestatori, alle gallerie, agli sponsor, alle Intrapresae Collezione Guggenheim, alle Regione del Veneto, e un grazie speciale al curatore Luca Massimo Barbero, che ha permesso di riscoprire questa geniale figura della scena artistica del Novecento.
Il museo veneziano, oltre ad ospitare fino al 31 dicembre 2009 la mostra Capolavori futuristi alla Collezione Peggy Guggenheim, curata da Philip Rylands, si prepara ad inaugurare il 21 marzo Temi e variazioni. Dalla grafia all’azzeramento, mostra a cura di Luca Massimo Barbero che prende in analisi la presenza del segno all’interno della composizione. Nell’ambito dell’esposizione il museo dedica all’artista britannico Jason Martin la personale Vigil/Veglia. La mostra rimane aperta fino al 17 maggio.