La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ospiterà dal 16 novembre al prossimo 7 gennaio 1996 “Gli Ori”, la prima retrospettiva italiana delle opere di Giampaolo Babetto, uno dei capofila della scuola orafa italiana contemporanea, originale interprete delle più recenti tendenze in questo campo in fatto di uso dei materiali, ricerche sulla forma, lavorazioni audaci.
Come Gillo Dorfles, estimatore dell’artista, dice nella prefazione del catalogo, nelle opere di Babetto “l’aspetto fantastico si incontra inderogabilmente con quello funzionale, rendendo più umane le costruzioni micro-architettoniche dell’artista”. Giudizio condiviso anche dal critico d’arte contemporanea Jiri Svestka, che così si esprime nei confronti delle opere di Babetto: “Il designer, un orafo, si fa carico dei doveri dell’arte. La funzione decorativa di un piccolo oggetto si combina con la visione di una cultura visiva così forte e dominante che rispetta la tradizione e allo stesso tempo contribuisce alla ‘creazione del presente’”. La mostra di Venezia propone l’intero percorso della produzione di Giampaolo Babetto, dal 1968 ad oggi: dai gioielli rigorosamente minimalisti e fortemente geometrici degli anni ’70 e ’80 alle produzioni recenti, ispirate alle più soffici forme rinascimentali di alcuni affreschi del Pontormo. La mostra propone anche schizzi e note progettuali relativi a numerose creazioni.
Note biografiche sull’artista
Babetto è padovano di nascita e in questa città compie gli studi presso il rinomato Istituto d’Arte P. Selvatico, dove parimenti inizia la carriera didattica, che porta avanti dal 1969 al 1983. La sua attività di insegnamento, parallela a un intenso e ininterrotto lavoro di ricerca e applicazione pratica, si svolge quindi all’estero, insegnando presso le più note accademie d’arte: Rietveld Akademie di Amsterdam, Fachhochschule di Düsseldorf, San Diego University, Sommer Akademie di Salisburgo, Rhode Island School of Design di Providence (USA) e Royal College of Art di Londra. Babetto da ricevuto numerosi riconoscimenti, sia in Italia che all’estero, ha esposto in innumerevoli mostre, personali e collettive e i suoi pezzi figurano nelle più importanti collezioni private e pubbliche. È in quest’ottica che ha particolare senso la presenza di Babetto alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che, con le mostra “Gli Ori”, si “appropria” di un artista operante nell’area veneta, ma forse più noto presso il pubblico internazionale.
Il catalogo della mostra è edito da AURUM, società editrice da anni impegnata, attraverso pubblicazioni scelte, nella diffusione della cultura orafa, con particolare attenzione a interpretarne le tendenze, coglierne il futuro e metterne in risalto i percorsi artistici.
Le attività delle mostre temporanee della Collezione Peggy Guggenheim sono sostenute dalla Regione Veneto e da Intrapresæ Collezione Guggenheim (Aermec, Arclinea, Bisazza Mosaico, Cartiere Miliani Fabriano, Gruppo 3M Italia, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Impresa Gadola, Luciano