La collezione Peggy Guggenheim chiude il 2010 con oltre 350.000 visitatori. La retrospettiva dedicata ad Adolph Gottlieb registra più di 110.000 presenze.
Nel corso del 2010, la Collezione Peggy Guggenheim ha raggiunto 332.375 presenze durante i 312 giorni di apertura del museo, con una media giornaliera di 1.065 ospiti. A questo numero si sommano 5.459 studenti e 417 insegnanti che hanno partecipato al programma di formazione del museo A scuola di Guggenheim, i 1.300 bambini dei laboratori domenicali dei Kids Day, e 11.600 persone che hanno visitato la collezione in occasione di inaugurazioni, visite speciali, eventi istituzionali e privati, per un totale complessivo di oltre 350.000 visitatori.
In questi primi giorni del nuovo anno, ha chiuso i battenti la mostra Adolph Gottlieb. Una retrospettiva, a cura di Luca Massimo Barbero. Con i suoi 112.077 visitatori, registrati durante i 109 giorni di apertura, con una media giornaliera di 1.028 ingressi, la mostra ha suscitato grande interesse da parte della stampa nazionale ed internazionale, che da settembre e dicembre ha parlato con entusiasmo di questo prezioso omaggio, il primo nel nostro paese, dedicato all’artista americano che si fece portavoce e instancabile promotore dell’Espressionismo Astratto. “La grande astrazione USA che resisteva all’assalto pop” titolava a piena pagina la Repubblica, mentre il Sole 24 ore parlava dell’“affettività di Gottlieb”, e il Financial Times scriveva “una verità emozionale anima le sue tele”.
Il 2011 si apre con un tributo al movimento del Vorticismo con l’attesa mostra I Vorticisti: artisti ribelli a Londra e New York, 1914–1918, a cura di Mark Antliff, professore di storia dell’arte presso la Duke University, e Vivien Greene, Curator of 19th- and Early 20th-Cenutry Art al Guggenheim Museum di New York. Per la prima volta in Italia, viene presentato al pubblico il più originale e radicale contributo inglese alle avanguardie artistiche nate in Europa negli anni che hanno immediatamente preceduto e accompagnato la prima guerra mondiale: con la sua distintiva astrazione figurativa, il Vorticismo fu la risposta anglo-americana, proveniente da Londra, al Cubismo francese e al Futurismo italiano.
In concomitanza con l’apertura della mostra, sabato 29 gennaio, si terrà a Venezia il simposio internazionale I Vorticisti (Auditorium Santa Margherita, Dorsoduro 3689, 9.30–18) che intende presentare in modo ampio e approfondito gli artisti e i pensatori che contribuirono al movimento, con lo scopo di avvicinare studenti, studiosi, e il pubblico in generale, ad un’avanguardia ancora virtualmente poco conosciuta nel nostro paese.