Cara peggy ti scrivo

“Mia cara Peggy, stamattina per l’ennesima volta sono venuta a casa tua! Quante volte, nella mia vita, ti ho fatto visita [...] non mi sono persa nulla e nessuno. Ricordo quando sei ‘approdata’ nella mia città [...] eri per me un’icona [...] mi piaceva a tua emancipazione, mi sentivo affascinata da questo tuo modo di Vivere la Vita!”. Laura C. vive al Lido di Venezia, e questo è il suo ricordo di Peggy Guggenheim: “un’icona” per lei che, da ragazza, amava l’arte proprio come Peggy. Nel 1949 la mecenate americana si trasferiva definitivamente in laguna e da allora fece di Venezia la sua città d’adozione, dopo Parigi, Londra e New York, fino alla sua scomparsa nel 1979, cambiando per sempre la storia della Serenissima. Qui ha lasciato il suo patrimonio artistico, che racchiude tutti i grandi maestri del Novecento, e oggi entrare nelle sale di Palazzo Venier dei Leoni è un po’ come sfogliare un manuale di storia dell’arte. Le opere di Pablo Picasso, Marc Chagall, Vasily Kandinsky, Giorgio de Chirico, Piet Mondrian, Salvador Dalí, René Magritte, Jackson Pollock, Mark Rothko, e molti altri ancora, sono custodite tra le mura del “palazzo non finito” affacciato sul Canal Grande.

Sono tanti i veneziani, e non solo, che la ricordano. Peggy sulla sua gondola “che sembrava scivolasse sull’acqua lentamente [...] con i suoi occhialoni, i grandi cappelli [...] e un cagnolino in braccio” e quel suo “Palazzo illuminato, da cui si udivano sempre musiche e voci”, come scrive Cesira C. In questi giorni ricorre il compleanno della collezionista, nata il 26 agosto del 1898: il museo la vuole ricordare invitando chi l’ha conosciuta o chi si è fatto ispirare da lei a scrivere una lettera, per condividere la propria testimonianza, indirizzandola alla Collezione Peggy Guggenheim, Dorsoduro 701, 30123 Venezia, o una mail all’indirizzo scriviapeggy@guggenheim-venice.it. I contributi ricevuti andranno ad arricchire l’archivio di memorie e ricordi relativi a Peggy Guggenheim che il museo conserva insieme ai libri con le firme degli ospiti, alle foto e altro materiale. Alcune tra le lettere più significative potranno essere scelte e pubblicate sul sito del museo e alcuni estratti verranno condivisi sui canali social del museo con l’hashtag #ScriviaPeggy.

“Scrivi a Peggy” rientra nel programma di Public Programs La continuità di una visione, attività e iniziative, che si svolgono nel corso di tutto l’anno, dentro e fuori il museo, volte ad attualizzare l’insegnamento coraggioso quanto dirompente di Peggy a quarant’anni dalla sua scomparsa e a settanta dalla mostra con cui per la prima volta condivideva il suo patrimonio artistico con il pubblico.

E ora, con carta e penna alla mano, scrivete a Peggy!