Meeting Place: Conversazioni sull'arte

Incontri online per i soci del museo che approfondiscono con curatrici e storiche dell’arte la collezione di Peggy Guggenheim e le avanguardie storiche.

In un quadro bisogna poter scoprire cose nuove ogni volta che lo si osserva. Ma si può guardare un quadro per una settimana e poi dimenticarlo. Si può anche guardare un quadro per un istante e pensarvi per tutta la vita. Per me un quadro deve produrre scintille. Bisogna che abbagli come la bellezza di una donna o di una poesia.

Joan Miró, "Lavoro come un giardiniere", 1964.

La collezione di Peggy Guggenheim racconta l’arte moderna. Saranno proprio le opere d’arte collezionate dalla mecenate americana e la storia degli artisti a fare da fil rouge per questa serie di incontri, tenuti da curatrici e storiche dell’arte in lingua italiana e inglese, che si terranno nella primavera e nell’autunno del 2023.

Dall’impatto della Seconda guerra mondiale alla nascita dell’assemblage, fino alla poliedricità delle artiste donne sono alcuni dei molti temi che si approfondiranno in queste lezioni online.

Come partecipare

  • Le lezioni in diretta on-line sono in lingua italiana o inglese, durano un’ora. Ai partecipanti verrà inviato un link alla piattaforma Zoom qualche giorno prima.
  • Gli incontri sono riservati ai soci della Collezione Peggy Guggenheim.
  • È possibile iscriversi alle singole lezioni.
  • La partecipazione al singolo incontro prevede una liberalità di 5€* .
  • La partecipazione è gratuita per lo Young Pass e lo Young Pass + friend.
  • È possibile iscriversi anche a seguito dell’incontro e richiedere la registrazione.
  • La partecipazione degli studenti agli incontri prevede la possibilità di riconoscimento di 1 CFU grazie a una speciale collaborazione con l’Università Ca ’Foscari di Venezia.

*Pagamento solo con carta di credito. È consentita la deduzione delle liberalità a The Solomon R. Guggenheim Foundation, sede di Venezia, ai fini IRPEF e IRES ai sensi del D.L. 35 del 14/03/05 in quanto donazione effettuata a una fondazione riconosciuta per tale applicazione.

13 marzo 2023 - ore 19

Joseph Cornell e Laurence Vail: i pionieri dell’assemblage

con Gražina Subelytė

• online - riservato ai soci - in italiano

Nell’autunno del 1942 Peggy Guggenheim inaugura a New York la sua galleria-museo Art of This Century. La prima esposizione temporanea organizzata includeva oggetti dell’artista americano Joseph Cornell e dello scrittore e artista americano, ma francese di nascita, Laurence Vail. Cornell e Vail sono annoverati tra i pionieri del collage e dell’assemblage e proprio queste due tecniche artistiche forniscono lo spunto per approfondire la loro pratica artistica e il loro impatto sull’arte moderna e contemporanea.

Mentre l’artista francese vive da protagonista la Parigi degli anni venti del XX secolo, entrando a far parte del gruppo Dada e viaggiando moltissimo, Cornell raramente si sposta da New York. Mentre Vail è in costante polemica con l’ambiente borghese europeo, come emerge dal tono satirico dei suoi collage, Cornell è più interessato alla storia che può raccontare attraverso le proprie opere, scatole realizzate con gli oggetti più svariati che trova in giro.

Due vite molte diverse che sono però accomunate dallo sviluppo di tecniche artistiche che saranno fondamentali per la nascita dell’arte contemporanea.Joseph Cornell e Laurence Vail: i pionieri dell’assemblage

Gražina Subelytė è Associate Curator presso la Collezione Peggy Guggenheim, dove ha curato le mostre Surrealismo e magia. La modernità incantata (2022), 1948: La Biennale di Peggy Guggenheim (2018), Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealist (2017), e co-curato Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof (2019) e. Ha inoltre pubblicato il catalogo Hannelore B. and Rudolph B. Schulhof Collection (2016) e numerosi saggi e articoli sull’arte moderna, in particolar modo sul Surrealismo e il rapporto con la magia e l’occulto. Nel 2021 ha completato il dottorato di ricerca presso il Courtauld Institute of Art di Londra.

27 marzo 2023 - ore 19

La nobile arte della fuga degli artisti delle avanguardie storiche

con Giovanna Brambilla

• online - riservato ai soci - in italiano

Molti protagonisti delle avanguardie storiche sono stati costretti a fuggire negli Stati Uniti a causa della Seconda guerra mondiale. Sono storie uniche e diversissime tra loro in quanto ciascun artista affronta in modo personale questo esilio oltre oceano. Marc Chagall non si abitua all’idea di abbandonare la Francia, tanto da non parlare mai in inglese, e appena gli è possibile ritorna a Parigi. Altri invece, in special modo coloro che insegnano al Bauhaus, come Joseph Albers e László Moholy-Nagy, accolgono con entusiasmo le possibilità che questa nazione può offrire. Per Max Ernst, arrivato grazie alla collezionista e allora moglie Peggy Guggenheim, si tratta di un periodo artistico molto proficuo, durante il quale sperimenta nuove tecniche artistiche come il dripping.

Attraverso opere esemplari, si guarderà alle storie toccanti di coraggio e fragilità, di sperimentazione e solitudine, di artisti che nel secolo breve cercarono, ciascuno a modo suo, un luogo e uno spazio in cui potersi esprimere.

Giovanna Brambilla è una storica dell’arte, esperta in educazione e mediazione del patrimonio culturale. Lavora sulle tematiche dell’accesso e dell’inclusione nei musei e alla relazione con i visitatori, con il pubblico potenziale e il non pubblico. Dopo la laurea ha lavorato per un anno come volounteer researcher presso il British Museum di Londra, e successivamente la sua formazione è stata approfondita con corsi di perfezionamento in Didattica generale e museale (Università Roma Tre), in Comunicazione e mediazione interculturale (Università degli Studi di Bergamo), la Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano, come borsista, e il corso di perfezionamento “La comunicazione in ambiente scolastico” (Università degli Studi di Siena). Responsabile dal 1996 al 2022 dei Servizi Educativi della GAMeC di Bergamo opera attualmente come libera professionista; collabora come Responsabile progetti territoriali e audience development con la Direzione regionale Musei Lombardia ed è membro della knowledge community del Cultural Welfare Centre di Torino con focus sui musei, accoglienza e benessere. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo Aldiqua. Immagini per chi resta (2023), Soggetti smarriti. Il museo alla prova del visitatore (2021), Mettere al mondo il mondo. Immagini per una rinascita (2021) e Inferni. Parole e immagini di un’umanità al confine (2020).

3 aprile 2023 - ore 19

Astrazione e arti applicate nella produzione artistica di Sonia Delaunay, Bice Lazzari e Sophie Taeuber-Arp

con Flavia Frigeri

• online - riservato ai soci - in inglese

Sonia Delaunay è stata una pioniera dell'astrazione ed esplorò le potenzialità dei colori, delle loro combinazioni e l’impatto della rifrazione della luce. Fu un’artista poliedrica che sperimentò la lavorazione dei tessuti, degli arazzi, creò dei vestiti astratti e mobili per l’arredamento. L’arte, per questa artista ucraina, doveva far parte della quotidianità delle persone e proprio per questo la sua pratica artistica fu così variegata.

Un percorso artistico simile a quello di Bice Lazzari e Sophie Taeuber-Arp che hanno dedicato la loro vita alla produzione di arte astratta non solo opere su tela, ma anche in oggetti di design di uso quotidiano. Durante l’incontro si approfondisce come queste tre donne artiste hanno saputo portare l’arte nella vita di tutti i giorni e come si è evoluto il loro linguaggio astratto.

Flavia Frigeri è una storica dell’arte e Chanel Curator for the Collection presso la National Portrait Gallery di Londra. Dal 2016 al 2020 è stata Teaching Fellow presso il Dipartimento di Storia dell’Arte UCL, Londra, e continua a far parte del corpo insegnanti del Master in arte contemporanea del Sotheby’s Institute. In precedenza, è stata curatrice per l’arte internazionale alla Tate Modern, Londra, dove ha co-curato, tra le altre, le mostre The World Goes Pop (2015) e Henri Matisse: The Cut-Outs (2014).

13 novembre 2023 - ore 19

Tragedia, estasi, rovina: Rothko e la pittura come emozione

con Giovanna Brambilla

• online - riservato ai soci - in italiano

"Un dipinto non è un'immagine di un'esperienza, è un'esperienza": questa frase dell'artista Mark Rothko aiuta a capire come mai questo grande pittore esiga e necessiti di uno sguardo diretto sul proprio lavoro. Protagonista della corrente Color Field painting, che prende forma in vibranti campiture di colore, Rothko, di origine lettone ma arrivato giovanissimo negli Stati Uniti, travasò nella pittura l'inquietudine dell'esistenza. Il miracolo di un colore che sfida la messa a fuoco si intreccia a un rigore di scelte, nella sua vita personale, a cui non venne mai meno, sino al tragico epilogo della sua morte.

Giovanna Brambilla, storica dell’arte, esperta in educazione e mediazione del patrimonio culturale, lavora con particolare cura sulle tematiche dell’accesso e dell’inclusione nei musei e alla relazione con i visitatori, con il pubblico potenziale e il non pubblico. Subito dopo la laurea ha lavorato per un anno come Volunteer Researcher presso il British Museum di Londra. Successivamente la sua formazione è stata approfondita con il Corso di Perfezionamento in Didattica Generale e Museale presso l’Università Roma Tre, il Corso di Perfezionamento in comunicazione e mediazione interculturale, presso l’Università degli Studi di Bergamo, la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano, come borsista, e il Corso di Perfezionamento “La comunicazione in ambiente scolastico”, presso l’Università degli Studi di Siena. Responsabile dal 1996 al 2022 dei Servizi Educativi della GAMeC di Bergamo opera attualmente come libera professionista; collabora come Responsabile progetti territoriali e audience development con la Direzione regionale Musei Lombardia ed è membro della knowledge community del Cultural Welfare Centre di Torino con focus sui musei, accoglienza e benessere. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo Aldiqua. Immagini per chi resta (2023), Soggetti smarriti. Il museo alla prova del visitatore (2021), Mettere al mondo il mondo. Immagini per una rinascita (2021) e Inferni. Parole e immagini di un’umanità al confine (2020).

27 novembre 2023 - ore 19

Il castello di Atlante

con Giovanna Brambilla

• online - riservato ai soci - in italiano

Cavalli e cavalieri, uccelli incantati e donne in pericolo, gabbie e tori da combattimento. Le sale della Collezione Peggy Guggenheim grazie alle opere di Umberto Boccioni, Constantin Brancusi, Alberto Giacometti, Henri Moore e Germaine Richier, come le magiche stanze raccontate da Ludovico Ariosto, ospitano incontri e scontri di sculture che rompono con la tradizione classica e naturalistica e aprono ai voli della fantasia e alle suggestioni filosofiche del proprio tempo.

Giovanna Brambilla, storica dell’arte, esperta in educazione e mediazione del patrimonio culturale, lavora con particolare cura sulle tematiche dell’accesso e dell’inclusione nei musei e alla relazione con i visitatori, con il pubblico potenziale e il non pubblico. Subito dopo la laurea ha lavorato per un anno come Volunteer Researcher presso il British Museum di Londra. Successivamente la sua formazione è stata approfondita con il Corso di Perfezionamento in Didattica Generale e Museale presso l’Università Roma Tre, il Corso di Perfezionamento in comunicazione e mediazione interculturale, presso l’Università degli Studi di Bergamo, la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Milano, come borsista, e il Corso di Perfezionamento “La comunicazione in ambiente scolastico”, presso l’Università degli Studi di Siena. Responsabile dal 1996 al 2022 dei Servizi Educativi della GAMeC di Bergamo opera attualmente come libera professionista; collabora come Responsabile progetti territoriali e audience development con la Direzione regionale Musei Lombardia ed è membro della knowledge community del Cultural Welfare Centre di Torino con focus sui musei, accoglienza e benessere. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo Aldiqua. Immagini per chi resta (2023), Soggetti smarriti. Il museo alla prova del visitatore (2021), Mettere al mondo il mondo. Immagini per una rinascita (2021) e Inferni. Parole e immagini di un’umanità al confine (2020).

4 dicembre 2023 - ore 19

La metamorfosi artistica di Hedda Sterne

con Gražina Subelytė

• online - riservato ai soci - in inglese

Membro attivo della Scuola di New York, Hedda Sterne ha realizzato un vasto corpus di opere che attraversa alcuni dei movimenti chiave del XX secolo, coniugando il Modernismo europeo, in particolare il Surrealismo, con l’Espressionismo astratto americano. L'opera di Sterne testimonia, tuttavia, la sua indipendenza di pensiero, muovendosi liberamente tra figurazione e astrazione nel corso di tutta la sua carriera. Tramite Jean Arp, la produzione di Sterne viene introdotta a Peggy Guggenheim e successivamente inclusa in cinque mostre presso la galleria-museo Art of This Century di New York. Sebbene Sterne venga forse maggiormente identificata per essere l’unica donna nella famosa fotografia del 1951 dei cosiddetti Irascibili, questo intervento intende approfondire il suo mirabile corpus di opere, meritevole di più ampio riconoscimento.

Gražina Subelytė è Associate Curator presso la Collezione Peggy Guggenheim, dove ha curato le mostre Surrealismo e magia. La modernità incantata (2022), 1948: La Biennale di Peggy Guggenheim (2018), Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealist (2017), e co-curato Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof (2019) e. Ha inoltre pubblicato il catalogo Hannelore B. and Rudolph B. Schulhof Collection (2016) e numerosi saggi e articoli sull’arte moderna, in particolar modo sul Surrealismo e il rapporto con la magia e l’occulto. Nel 2021 ha completato il dottorato di ricerca presso il Courtauld Institute of Art di Londra.