Quattro storiche dell’arte raccontano la collezione permanente.

Corso online di 4 lezioni (riservato ai soci)

Come partecipare

L’umanità si trova ora ad affrontare un’epoca di grandi trasformazioni e anche Il XX secolo è stato un periodo segnato da profondi cambiamenti socio-politici e culturali. I loro effetti si riscontrano in ogni campo, anche nell’arte, e proprio le opere d’arte possono testimoniare e documentare le rivoluzioni del proprio tempo.
Il corso guarderà a questi momenti rivoluzionari prendendo in esame gli artisti e i movimenti che appartengono a quel periodo, che quasi paradossalmente chiamiamo “modernismo classico”, e che rivoluzionarono il significato dell’arte, trovando modi radicali e innovativi di rappresentare la realtà, anche quella interiore.

Il vero artista non è colui che è ispirato, ma colui che ispira gli altri

Salvador Dalí

La mecenate Peggy Guggenheim e la sua collezione rappresentano al meglio questo carattere rivoluzionario, diventando un osservatorio privilegiato per analizzare i cambiamenti radicali rappresentati da movimenti d’avanguardia come il Cubismo, il Futurismo, l’Orfismo, il Suprematismo, il Costruttivismo, De Stijl, il Surrealismo, l’Espressionismo astratto americano, l’Informale, l’Arte optical e cinetica e altri ancora.
Il corso intende porre alcune questioni, ma soprattutto comprendere i motivi che rendono inevitabile questa nuova percezione del mondo per gli artisti che segnano il XX secolo. Ci si domanderà quali fattori contribuirono alla nascita dell’arte astratta, perché nacquero il Dada e il Surrealismo, perché l’Espressionismo astratto e l’Informale furono espressioni così radicali e quale fu il loro legame con le tradizioni artistiche del passato. Alla fine, grazie a questi artisti potremmo trovare ispirazione su come cambiare il nostro approccio alla realtà quotidiana, individuale o collettiva.

Come partecipare

Salvador Dalí, La nascita dei desideri liquidi, 1931-32
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

Metafore del cambiamento: il Surrealismo e la nuova visione del mondo

A cura di Gražina Subelytė

24 gennaio 2022 - ore 19
Online su piattaforma Zoom

Nato a Parigi nel primo dopoguerra, il Surrealismo rappresentò non soltanto una corrente letteraria e artistica, bensì una vera e propria filosofia di vita. Gli artisti e scrittori che aderirono al movimento lo fecero in spirito di ribellione verso i valori prevalenti della società e il culto della ragione. Si immersero così nell’immaginario dei sogni, del desiderio e dell’irrazionale. La lezione esplorerà il carattere rivoluzionario dell’arte e delle nozioni surrealiste che si ritrovano nelle opere di Leonora Carrington, Max Ernst, René Magritte, Joan Miró e Méret Oppenheim, tra gli altri. Ciascuno considerava l’arte una continua ricerca della “meraviglia”, un concetto che potesse donare nuova vita all’umanità in un periodo segnato da inquietudine e profondi cambiamenti sociali e politici.

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Gražina Subelytė è Associate Curator presso la Collezione Peggy Guggenheim, dove ha curato le mostre “Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti” (2017), “1948: La Biennale di Peggy Guggenheim” (2018), e inoltre co-curato “Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof” (2019) e “Peggy Guggenheim. L'ultima Dogaressa” (2019–2020). Tra i vari progetti in corso sta curando la mostra “Surrealismo e magia. La modernità incantata” che verrà inaugurata il 9 aprile 2022. Ha inoltre pubblicato il catalogo Hannelore B. and Rudolph B. Schulhof Collection (2016) e numerosi altri saggi e articoli sull’arte moderna, in particolar modo sul Surrealismo e il rapporto con la magia e l’occulto. Nel 2021 ha completato il dottorato di ricerca presso il Courtauld Institute of Art di Londra.

Vasily Kandinsky, Paesaggio con macchie rosse, n. 2, 1913
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

Balla, Duchamp, Kandinsky, Mondrian e Picasso: cinque sguardi sulla realtà, dall'oggetto frammentato a quello nascosto

A cura di Giovanna Brambilla

7 febbraio 2022 - ore 19
Online su piattaforma Zoom

Tra il 1866 e il 1887, nell’arco di ventun anni, nascono cinque grandi maestri che modificheranno radicalmente il rapporto tra l’artista, la realtà e la tela. Dalla Russia, dalla Francia, dall’Italia, dalla Spagna e dall’Olanda si sviluppa una riflessione straordinaria, che trova in Parigi il suo terreno di elaborazione più vivace, e si può racchiudere in un periodo che va dalla metà del primo decennio del Novecento alla fine della Prima guerra mondiale. Giacomo Balla, Marcel Duchamp, Vasily Kandinsky, Piet Mondrian e Pablo Picasso assimilano con incredibile rapidità l’arte impressionista e postimpressionista, per poi chiudersi la porta alle spalle. Le arti visive, nello specifico la pittura, accolgono nella loro grammatica visiva nuove dimensioni, respirando le novità del pensiero scientifico e filosofico contemporaneo. Il corpo a corpo tra la tela e l’oggetto si risolverà in cinque declinazioni diverse, tutte però silenziosamente in relazione tra loro. L’arte non sarà più la stessa, perché si pongono le basi della contemporaneità. Peggy Guggenheim lo comprende senza incertezze ed è per questo che opere iconiche di questo cambiamento, decisive per raccontarlo, troveranno posto nella sua collezione.

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Giovanna Brambilla, storica dell’arte, è la Responsabile dei Servizi Educativi della GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, dove si occupa del rapporto tra il museo e i possibili pubblici, con una particolare attenzione alle tematiche dell’accesso e dell’inclusione. Storica dell’arte, attualmente è docente del Master in Economia e Management dei Beni culturali della Business School de Il Sole24Ore e del Master in Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e inoltre docente di Iconologia all’Accademia di Belle Arti di Siracusa. Da settembre 2020 è membro della Commissione Diocesana Arte Sacra di Bergamo. Socia ICOM, tra i suoi interessi di ricerca figurano gli intrecci tra arte e società letti attraverso le immagini. La relazione tra musei e pubblici è stata affrontata nel saggio Soggetti smarriti. Il museo alla prova del visitatore ( Editrice Bibliografica, Milano 2021). Ai temi della relazione tra iconografia, religione e società sono invece dedicate due recenti pubblicazioni; Inferni. Parole e immagini di un’umanità al confine (EDB, Bologna 2020), e Mettere al mondo il mondo. Immagini per una rinascita (Vita & Pensiero, Milano 2021).

Edmondo Bacci, Avvenimento #247, 1956
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

La XXIV Biennale di Peggy Guggenheim e l’arte del dopoguerra a Venezia. Un possibile racconto internazionale per alcuni artisti italiani

A cura di Chiara Bertola

14 febbraio 2022 - ore 19
Online su piattaforma Zoom

La prima Biennale d’arte del dopoguerra, inaugurata il 16 giugno del 1948, assume un particolare valore di “rinascita”, di ritorno al lavoro e di recupero del ritardo culturale che il fascismo aveva apportato all’Italia. Ciò che rende quella Biennale memorabile, oltre alla prima mostra retrospettiva di Pablo Picasso, è l’esposizione della collezione di Peggy Guggenheim, un evento che segna un prima e un dopo nel panorama dell’arte italiana e non solo. Da qui si dipana un filo importante della storia dell’arte italiana del dopoguerra e di alcuni dei protagonisti più interessanti che operano tra Venezia e Milano, grazie anche all’intelligenza di un gallerista, Carlo Cardazzo, e alle sue gallerie del Cavallino a Venezia e del Naviglio a Milano. La lezione guarderà anche all’emergere dell’Italia nello sviluppo di un’avanguardia internazionale a partire dal lavoro di una collezionista sensibile e acuta come Peggy Guggenheim, che riesce a traghettare nel mondo internazionale l’arte italiana nel secondo dopoguerra.

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Chiara Bertola è curatrice del progetto di arte contemporanea “Conservare il futuro” alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia dal 1999. Dal 2014 è socia fondatrice della Venice Gardens Foudation di Venezia. È stata ideatrice e curatrice del Premio Furla per giovani artisti italiani dal 2000 al 2015, direttrice artistica di Hangar Bicocca di Milano dal 2009 al 2012, presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dal 1996 al 1998. Ha co-curato il Padiglione Venezia della Biennale di Venezia (2007), la XV Quadriennale di Roma (2008), e curato diverse mostre in Italia e all’estero. Ha pubblicato con Mondadori/Electa il libro sulla figura del curatore, Curare l’arte (2008), con Corraini il libro del progetto espositivo all’Hangar Bicocca Terre vulnerabili – A Growing Exhibition (2011), e “Un lungo cammino lungo la cura dell’arte” e “Conservare il futuro” sul progetto artistico alla Querini Stampalia, entrambi in corso di pubblicazione.

Willem de Kooning, Senza titolo, 1958
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

Geometrie fluide: breve storia dell’Espressionismo astratto americano

A cura di Flavia Frigeri

21 febbraio 2022 - ore 19
Online su piattaforma Zoom

L’Espressionismo astratto, una delle più importanti correnti artistiche del dopoguerra, è incentrata sulla volontà di affermare l’individualità dell’artista tramite un linguaggio pittorico di tipo astratto. Fulcro del movimento fu New York, dove artisti quali Willem de Kooning, Helen Frankenthaler, Franz Kline, Lee Krasner e Jackson Pollock si cimentarono in opere spesso sorprendenti, dalle interazioni dinamiche tra superfici cromatiche. Prendendo come punto di partenza il ruolo cruciale che ebbe Peggy Guggenheim nella promozione dell’opera di Pollock, la lezione prenderà in esame le diverse sfaccettature dell’Espressionismo astratto americano tramite le opere dei suoi protagonisti più importanti.

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Flavia Frigeri è storica dell’arte e Chanel Curator for the Collection presso la National Portrait Gallery di Londra. Dal 2016 al 2020 è stata Teaching Fellow presso il Dipartimento di Storia dell’Arte UCL, Londra, e continua a far parte del corpo insegnanti del Master in arte contemporanea del Sotheby’s Institute. In precedenza è stata curatrice per l’arte internazionale alla Tate Modern, Londra, dove ha co-curato, tra le altre, le mostre “The World Goes Pop” (2015) e “Henri Matisse: The Cut-Outs” (2014).

Come partecipare

  • Le lezioni in diretta online sono in lingua italiana, durano un’ora, ai partecipanti verrà inviato un link alla piattaforma Zoom.
  • Per iscriverti al corso devi essere socio.
  • È richiesta una donazione di 50€ per l'intero ciclo di lezioni.
  • Non è prevista l’iscrizione a un singolo incontro.
  • È possibile iscriversi anche a corso iniziato e richiedere la registrazione delle lezioni precedenti.

Le lezioni sono riservate ai soci della Collezione Peggy Guggenheim.
Il corso è offerto gratuitamente ai dipendenti delle aziende socie del museo in occasione del 30° anniversario del gruppo Intrapresæ.

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*pagamento solo con carta di credito. È consentita la deduzione delle liberalità a The Solomon R. Guggenheim Foundation, sede di Venezia, ai fini IRPEF e IRES ai sensi del D.L. 35 del 14/03/05 in quanto donazione effettuata a una fondazione riconosciuta per tale applicazione.

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