Sede:
Peggy Guggenheim Collection.

Curatore:
Luca Massimo Barbero.

Artisti:
Vincenzo Agnetti, Francis Bacon, Carlo Carrà, Gianni Colombo, Dadamaino, Arthur Duff, Lucio Fontana, Bice Lazzari, Riccardo de Marchi, Mirko, Piet Mondrian, François Morellet, Mario Nigro, Gastone Novelli, Pablo Picasso, Jackson Pollock, Rudolf Stingel, Rufino Tamayo, Lawrence Weiner.

Descrizione della mostra:
La mostra promuove una formula espositiva che offre ai visitatori nuove percezioni delle collezioni del museo attraverso un dialogo con opere di artisti più contemporanei di altre collezioni, aprendo così nuove, molteplici e possibili interpretazioni. Opere delle avanguardie del primo Novecento si collegano tematicamente in un confronto con le opere del dopoguerra e contemporanee, tracciando l'evoluzione delle forme di espressione visiva nel tempo.

A partire dalle opere moderniste dell'inizio del secolo scorso, nell'ambito del Cubismo e del Futurismo, la mostra esamina l'uso della scrittura: come linguaggio, come segno nelle opere di Pablo Picasso e del futurista italiano Carlo Carrà fino alla scrittura più contemporanea di Lawrence Weiner e Vincenzo Agnetti. Seguono altre sale tematiche, in cui le rigide geometrie di Piet Mondrian sono compensate dagli spazi flessibili ed elastici di Gianni Colombo e dagli spazi autonomi di Mario Nigro. Opere a trama uniforme, con una densità fino al punto di congestione di Rudolf Stingel, contrastano con la calligrafia allover di Jackson Pollock. La scrittura come segno in Bice Lazzari si confronta con il criptico vocabolario delle impronte in Dadamaino e Riccardo de Marchi. Poi di nuovo, in una galleria dedicata alla natura, un leone urlante di Mirko contraddice la compiacenza di uno scimpanzé di Francis Bacon. Con Corpi celesti di Rufino Tamayo, la mostra affronta la nozione di spazio cosmico, inteso come molteplicità di prospettive, esemplificata anche nelle opere di François Morellet, Arthur Duff e Lucio Fontana.
Un omaggio a Gastone Novelli, figura di spicco dell'arte italiana negli anni cinquanta e sessanta, chiudeva la mostra. Gastone Novelli e Venezia ha presentato le sue poetiche iscrizioni su tele di grandi dimensioni, in cui segni, colori e parole sono sospesi in un delicato equilibrio, esplorando il suo rapporto con Venezia. Insieme ai rari quaderni di schizzi degli anni sessanta, che raffigurano Venezia, c'erano tele dipinte tra il 1964 e il 1968, alcune di queste mai esposte prima, in cui Venezia potrebbe essere vista come soggetto o luogo di studio. Il 1968 fu un anno critico per Novelli, che fu al centro delle polemiche e delle proteste contro la Biennale di quell'anno, dove rovesciò i suoi dipinti in segno di protesta, collegando così se stesso e il suo lavoro a un ormai leggendario episodio nelle rivolte studentesche di quell'anno.

Partnership:
Organizzata da Collezione Peggy Guggenheim in collaborazione con Archivio Gastone Novelli, Roma.

Catalogo:
Barbero, Luca Massimo. Gastone Novelli e Venezia. Roma: De Luca Editori d’Arte, 2011.

Catalogo bilingue, in inglese e itliano. Include una prefazione di Richard Armstrong (Director, Solomon R. Guggenheim Foundation and Museum) e Philip Rylands (Director, Peggy Guggenheim Collection); saggi di Luca Massimo Barbero, Marco Rinaldi, illustrazioni delle opere e una biografia dell'artista di Maria Bonmassar.

Codice biblioteca: GUGG PGC 2011.07.