Sede:
Collezione Peggy Guggenheim.

Curatore:
Philip Rylands.

Artisti:
Carla Accardi, Josef Albers, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Kenneth Armitage, Edmondo Bacci, Francis Bacon, Enrico Baj, Agostino Bonalumi, Martha Boto, Tony Caro, Eduardo Chillida, William Congdon, Franco Costalonga, Alan Davie, Piero Dorazio, Jean Dubuffet, Barry Flanagan, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Alberto Guzman, Jenny Holzer, Bryan Hunt, Gwyther Irwin, Asger Jorn, Zoltan Kemeny, Bice Lazzari, Heinz Mack, Marino Marini, Manfredo Massironi, Mirko, Ben Nicholson, Gastone Novelli, Armando Pizzinato, Arnaldo Pomodoro, Marion R. Taylor, Germaine Richier, Mimmo Rotella, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Francesco Sobrino, Graham Sutherland, Günther Uecker, Victor Vasarely, Emilio Vedova.

Descrizione della mostra:
Questa mostra ha presentato un gruppo di opere della collezione Peggy Guggenheim di pittura e scultura europea del dopoguerra, in gran parte del periodo 1949-79 e ha documentato come Peggy Guggenheim continuò a collezionare anche dopo aver lasciato New York, centro dell'avanguardia artistica, nel 1947, anno in cui ha chiuso la sua galleria-museo Art of This Century. Questa mostra è stata dunque una celebrazione della vita veneziana di Peggy Guggenheim e della sua residenza a Palazzo Venier dei Leoni, ma è stata anche un'occasione per esporre le donazioni entrate a far parte della Fondazione dopo la morte di Peggy Guggenheim nel 1979.

Iniziando con una scultura e un dipinto rispettivamente di Alberto Giacometti e Marino Marini, le prime tre gallerie si sono concentrate sull'arte veneziana e italiana, con particolare enfasi sulla cerchia di Peggy Guggenheim negli anni cinquanta: Edmondo Bacci, Pizzinato, Santomaso, Tancredi e Vedova. A questi si sono aggiunti dipinti di Accardi, Afro, Enrico Baj, Piero Dorazio e William Congdon. Le sale dalla 4 alla 6 sono state prevalentemente dedicate ad artisti stranieri, con una sala dedicata ai maestri britannici degli anni cinquanta (Kenneth Armitage, Francis Bacon, Alan Davie, Ben Nicholson, Graham Sutherland) e un'altra dedicata al movimento CoBrA, con dipinti di Alechinsky, Karel Appel e Asger Jorn, oltre a Jean Dubuffet. Alle opere informali di Lazzari e Scialoja si sono aggiunte sculture esposte raramente di Arman, Alberto Guzman e Zoltan Kemeny, oltre a decoupage di Gwyther Irwin e Rotella. La sala 7 è stata dedicata alla "ricerca visiva" (con opere ottiche di Franco Costalonga, Victor Vasarely, Manfredo Massironi, Martha Boto, Bice Lazzari e Francesco Sobrino). La sala 8 ha infine presentato monocromi di Albers, Fontana e Bonalumi, sculture a parete di Mack e Gunther Uecker, una Sfera di Arnaldo Pomodoro, stampe in rilievo di Eduardo Chillida e un importante dipinto del 1960 di Gastone Novelli, recentemente donazione della Fondazione Araldi Guinetti.

La mostra si è chiusa con un omaggio a Marion Richardson Taylor (morta nel 2010), un'artista americana. Il suo percorso eclettico comprendeva murales espressionisti astratti, nature morte cubiste, ritratti non figurativi e disegni. Alla costante ricerca di un nuovo vocabolario per rappresentare le persone ei luoghi che l'hanno colpita, Taylor ha avuto il coraggio di ripensare continuamente la sua arte. Luoghi diversi come Barcellona, Egitto, Giappone e Saint-Rémy in Provenza hanno avuto un forte impatto su di lei. La Collezione Peggy Guggenheim ha dedicato all'artista la sua prima mostra personale, con opere donate nel 1998 alla Fondazione Solomon R. Guggenheim.

Catalogo:
Frigeri, Flavia. Marion R. Taylor Paintings, 1966-2001. Venezia: Peggy Guggenheim Collection, 2012.
Catalogo bilingue, in inglese e italiano. Include una prefazione di Richard Armstrong (Director, Solomon R. Guggenheim Foundation and Museum) e Philip Rylands (Director, Peggy Guggenheim Collection), e un saggio di Flavia Frigeri.

Codice biblioteca: GUGG PGC 2012.02, UFFICIO 2012.