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In occasione della mostra dedicata a Marina Apollonio, il museo presenta un evento dedicato alla fusione tra Arte programmata e musica, tra percezione visiva e uditiva, tra la circolarità dell’arte optical e la modulazione del suono.
L’ultima sala della mostra Marina Apollonio. Oltre il cerchio presenta l’installazione sonora intitolata Endings (2024) realizzata dal compositore Guglielmo Bottin insieme a Marina Apollonio e ispirata all’opera Fusione circolare (2016-2024).
La percezione visiva e uditiva si uniscono in Endings e ancora di più in Never Endings, un evento dedicato alla fusione tra Arte programmata e musica. Giovedì 27 febbraio, a partire dalle ore 15, il pubblico potrà assistere a (T) o (n)(d) o. A three-voices performance (2024) di Nina Baietta e prendere parte a una listening session condotta da Francesco Bergamo e dallo stesso Bottin.
L’idea di circolarità e di modularità, essenziale nella poetica di Apollonio e presente anche in diverse pratiche sonore, acustiche ed elettroniche, immergerà il pubblico in un flusso multisensoriale, capace di avvolgere la mente e liberarla al tempo stesso.
Never Endings è un evento organizzato dalla Collezione Peggy Guggenheim e curato da Enrico Bettinello e Guglielmo Bottin.
Programma
dalle ore 15 alle ore 17
Listening Session con Francesco Bergamo e Guglielmo Bottin nello spazio antistante l’ingresso della mostra
ore 15, ore 16, ore 17
Tre repliche di (T) o (n)(d) o. A three-voices performance (20’) di Nina Baietta nelle sale della collezione permanente
(T) o (n)(d) o. A three-voices performance
Un evento sonoro che vede tre performer vocali in una stanza. Questi corpi risonanti raccontano piccole storie infinite, indagando archetipi narrativi attraverso un vocabolario comune basato sull’iteratività del gesto vocale e corporeo. La performance, infatti, trae ispirazione da una storia popolare veneta chiamata Tondo, povera di azione e ricca di suggestione figurativa. I gesti vocali si sommano allo spazio acustico, creando in chi ascolta la sensazione di andare oltre i gesti in sé e conferendo così alla percezione un ruolo attivo e creativo nella costruzione di oggetti sonori. Il trio è forte di una tradizione esistente di musica sperimentale e ricerca vocale, facendo proprie tecniche di performer come Joan La Barbara e Meredith Monk.
NOTE
- La partecipazione all’evento è compresa nel biglietto di ingresso al museo.
- Come ogni giovedì, l’ingresso è gratuito a partire dalle ore 14 per chi risiede o è nato/a nel comune di Venezia; chi è iscritto/a a: Accademia di Belle Arti, IUAV, Università Ca’ Foscari, Conservatorio Benedetto Marcello, Venice International University, Accademia Teatrale “Carlo Goldoni”, Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (C.P.I.A.) di Venezia e Marghera e Università della Terza Età del comune di Venezia. Per poter accedere è necessario esibire un documento d'identità o tessera universitaria che attesti il diritto all'ingresso gratuito.
Per informazioni
didattica@guggenheim-venice.it
0412405430
Nina Baietta è ricercatrice vocale. La sua pratica artistica, che vede le sue radici nella musica improvvisata e contemporanea, si muove all’interno del concetto di segno linguistico, indagando una personale decostruzione e ricostruzione di un vocabolario di segni sonori ed emotivi. L’indagine avviene nella dimensione del solo vocale e della sua proiezione e stratificazione in ambienti corali.
Francesco Bergamo è professore associato in Disegno presso l’Università Iuav di Venezia, dove coordina il centro studi SSH! (Sound Studies Hub).
Enrico Bettinello è curatore, direttore artistico, docente, scrittore e progettista culturale, in particolare nell’ambito della musica e delle performing art contemporanee.
Guglielmo Bottin è compositore, produttore Dj e ricercatore musicale e autore con Marina Apollonio dell’opera Endings, presente nella mostra in corso alla Collezione Peggy Guggenheim.