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La femme fatale
I surrealisti subiscono il fascino dell’archetipo della femme fatale, la donna seduttrice che ammalia e intrappola la sua preda maschile. Nel 1934 il sociologo francese Roger Caillois scrive, per la rivista surrealista “Minotaure”, un testo sulla mantide religiosa, le cui femmine divorano il maschio dopo l’accoppiamento. Questa figura diventa un’icona per molti artisti, come Max Ernst, Alberto Giacometti e André Masson, ma esprime una profonda ambivalenza nei riguardi del potere attribuito alla sessualità femminile. Ma questi miti sono di natura personale o politica oppure entrambe le cose? Inoltre, in quale modo artiste come Meret Oppenheim creano racconti alternativi sul controllo maschile?
Note
- Lezione live e online su Zoom.
- Aperta a tutti.
- Gratuita su prenotazione.
- Disponibilità limitata.