Esplorare la distanza: Call to Action
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Primo incontro on-line preparatorio al laboratorio di Cecilia Jansson
Il laboratorio
Il laboratorio affronterà attraverso il disegno il tema del corpo umano inteso come strumento di misura e limite. La distanza sociale messa in atto in questi mesi ha concentrato l’attenzione sui confini del proprio corpo. Si sapeva già che la presenza di un corpo o di una persona può rappresentare per alcuni un vero pericolo, ma per molti lo scoprire che un corpo, anche il proprio, può per qualcuno diventare una minaccia è un’esperienza nuova. Cosa accade quando dobbiamo venire a patti con il fatto che abitiamo corpi mortali e potenzialmente minacciosi? Cosa possiamo trarre da queste esperienze?
Grazie al confronto, a compiti e a esercizi i partecipanti al laboratorio potranno elaborare queste tematiche correnti, offrire le proprie interpretazioni e creare disegni e opere su carta di grandi dimensioni. Le tecniche impiegate saranno il disegno, il collage, l’assemblaggio. I disegni – uno per partecipante– saranno esposti sui muri di Venezia o a terra, come ombre, così da poter interagire tra loro, con la città e i suoi abitanti.
RICORDA
• L'incontro è aperto a tutti, previa registrazione, senza limite di partecipanti. Le registrazioni verranno chiuse l'8 gennaio alle ore 14.
• L'incontro si terrà in lingua inglese.
• L’ora indicata si riferisce all’ora italiana (CET).
• Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado le attività possono essere conteggiate come ore di PCTO.
• Per gli studenti universitari la partecipazione ai workshop può essere conteggiata per il riconoscimento dei crediti formativi, previo accordo con l’università e il coordinatore del corso di laurea.
il progetto
Questo laboratorio fa parte del progetto SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente, organizzato dalla Collezione Peggy Guggenheim con la partecipazione di Swatch Art Peace Hotel. Il progetto consiste in un ciclo di quattro laboratori condotti da artisti di respiro internazionale immaginati come attivatori virtuosi di meccanismi di ricaduta sulla comunità e come catalizzatori di azioni volte alla riappropriazione degli spazi pubblici e alla ridefinizione dei paradigmi sociali.
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