Scopri il messaggio dei protagonisti di "Gen Z Art Storiez" e stay tuned!
Gen Z Art Storiez
Gli under 25 raccontano l’arte come piace a loro
#GenZArtStoriez
#ICanChangeTheWorld
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Alice C., Alice S., Enrico, Eugenia, Lorenzo, Maia, Marcello, Pietro, Sofia. Sono giovani, hanno tra i 17 e i 24 anni. Amano la musica, la fotografia, la letteratura, amano l’arte in ogni sua forma, guardano il mondo con occhi curiosi, veloci, indagatori e vogliono dire la loro.
Sono i protagonisti di “Gen Z Art Storiez”, mini serie di 4 video che attraverso le loro parole raccontano, attualizzandoli, i temi di altrettanti capolavori del museo: Paesaggio con macchie rosse n. 2 di Vasily Kandinsky, L’impero della luce di René Magritte, La pastorella delle sfingi di Leonor Fini, e Dinamismo di un cavallo in corsa + case di Umberto Boccioni.
L’appuntamento con la mini serie è ogni mercoledì, dal 24 novembre al 15 dicembre, su questa pagina e sui canali social del museo.
“Gen Z Art Storiez” nasce con l’obiettivo di co-progettare insieme a un team di ragazzi una serie di video che, attraverso alcune opere, facciano emergere temi in linea con i loro interessi, legati all’attualità, e a cui questo gruppo dà voce per far arrivare il messaggio sia ai coetanei che al pubblico tutto. Ad affiancarli, quattro guest, scelti dal team, secondo un gioco di affinità elettive, invitati a rapportarsi con l’arte di Kandinsky, Magritte, Fini, Boccioni in uno scambio reciproco di idee e opinioni su tematiche e valori che queste opere fanno arrivare fino a noi. Il musicista Lorenzo Senni, i fotografi Piero Percoco e Matteo Marchi, la scrittrice e attivista Carlotta Vagnoli: sono loro ad animare, video dopo video, le diverse conversazioni con i ragazzi con l’obiettivo di suscitare nel pubblico un confronto e un dibattito sul vivere quotidiano.
Gen Z Art Storiez #1
Davanti a Paesaggio con macchie rosse n.2 (1913) di Vasily Kandinsky, il musicista Lorenzo Senni con Pietro ed Enrico affrontano il tema dell’influenza reciproca tra discipline artistiche, e il rapporto tra arte e musica, fondamentale tanto per l’artista russo, autore de “Lo spirituale nell’arte”, quanto per Senni che afferma come l’arte visiva abbia sempre influenzato la sua musica, tanto da avergli fatto coniare termini come "pointillistic trance".
Chi è Lorenzo Senni?
Compositore, artista multidisciplinare e fondatore della rinomata etichetta sperimentale “Presto!?”, Lorenzo Senni è responsabile di alcune delle pubblicazioni più innovative di questo decennio: Scacco Matto (Warp, 2020), Persona (Warp, 2016), Quantum Jelly (Editions Mego, 2012) e Superimpositions (Boomkat Editions, 2014). Nel 2016, Senni firma per la leggendaria Warp Records e il suo EP Persona è stato premiato con la prestigiosa “Menzione d’Onore” al Prix Ars Electronica, uno dei premi annuali più importanti nel campo della cultura e della musica digitale. Lorenzo Senni, che ha coniato i termini “Pointillistic Trance” e “Rave Voyeurism” per descrivere il suo approccio, è stato descritto come "uno scienziato sadico che strappa il midollo spinale dalla musica dance contemporanea e lo fa penzolare davanti ai nostri occhi".
‘Scacco Matto’ il suo album di debutto su Warp esce nella primavera del 2020 e Lorenzo viene incoronato da Pitchfork come “Grandmaster of Unresolved Tension” Come fondatore di Presto!? Records ha pubblicato album di numerosi artisti di fama internazionale, tra cui: DJ Stingray, Florian Hecker, Carsten Holler, Donato Dozzy, per citarne alcuni. Ha composto musiche per il cinema e il teatro, la colonna sonora dei pluripremiati film di Yuri Ancarani Da Vinci e The Challenge; nonché di +/- Human di Wayne McGregor, una performance di danza che coinvolge droni controllati da computer insieme ai danzatori del Royal National Ballet di Londra.
Senni ha esposto il suo lavoro e ha realizzato performance in istituzioni internazionali tra cui Tate Modern (Londra), Centre Pompidou (Parigi), MACBA (Barcellona), Casa da Musica (Porto), Auditorium Nazionale Rai (Torino), Auditorium Parco della Musica (Roma), Zabludowicz Foundation (Londra), ICA (Londra).
Gen Z Art Storiez #2
La relazione tra sogno e realtà, sorpresa e incanto, è centrale nel dialogo tra Marcello, Sofia e Piero Percoco, davanti al capolavoro surrealista di René Magritte L’impero della luce (1953-54). La dimensione onirica e surreale, centrale nell’opera dell’artista belga, è altrettanto presente nell’immaginario visivo del fotografo, i cui scatti sono arrivati sulle pagine del “New Yorker”, e in generale fonte d’ispirazione per andare oltre la realtà del mondo visibile.
Chi è Piero Percoco?
Piero Percoco è nato nel Dicembre 1987 a Bari , ma è cresciuto è vive in un piccolo paese Sannicandro di Bari. Nel 2010 si è iscritto ad un programma universitario di Scienze Forestali e Ambientali, abbandonando il corso dopo 1 anno. Quello stesso anno, ha fatto una fotografia di un fulmine da un ponte dopo aver passato ore ad aspettare. Le sue foto sono state pubblicate su numerose riviste internazionali fra cui The British Journal of Photography, The New Yorker. Ha pubblicato per Skinnerboox Prism Interiors nel 2018, e nell’anno seguente The Rainbow is Underestimated, titolo che riprende il suo moniker su Instagram. Nel Luglio 2021 assieme alla sua prima mostra personale esce il libro Puglia Cruda edito da Studiocromie, un lavoro che raccoglie uno spaccato di fotografie che vanno dal 2010 al 2021 tutte del suo territorio.
Gen Z Art Storiez #3
La parità di genere e l’emancipazione del ruolo della donna oltre gli stereotipi di genere emergono dal dialogo tra Carlotta Vagnoli, scrittrice, attivista e divulgatrice che utilizza le piattaforme social per trattare temi a lei cari, Alice C. ed Eugenia davanti all’enigmatica figura femminile protagonista del dipinto di Leonor Fini La pastorella delle sfingi, un’opera definita da Vagnoli potente e molto contemporanea, in grado di parlare alle donne di oggi.
Chi è Carlotta Vagnoli?
Fiorentina classe 1987, si approccia alla scrittura iniziando a collaborare come sex columnist per “GQ” e “Playboy” nel 2015. Autrice e attivista, utilizza le piattaforme social come veicolo per fare divulgazione sui temi a lei più cari. Il suo Maledetta sfortuna. Vedere, riconoscere e rifiutare la violenza di genere (Fabbri Editori 2021) è diventato immediatamente un caso editoriale.
Gen Z Art Storiez #4
Centrali nell’opera di Umberto Boccioni Dinamismo di un cavallo in corsa + case sono la velocità e il movimento, sui quali si confrontano Lorenzo, Alice S. e Matteo Marchi, fotografo sportivo per anni sul parquet delle grandi sfide dell’NBA, che focalizza i suoi scatti proprio su quella dinamicità per lui sinonimo di libertà.
Chi è Matteo Marchi?
Matteo Marchi, nato e cresciuto a Imola, comincia il suo viaggio nella fotografia nel 2003 come fotografo di cronaca locale. Sempre appassionato di sport e in particolare di basket, inizia e fotografare lo sport da subito ed è sempre piu affascinato dal movimento e dalla velocità. Dal 2007 è fotografo ufficiale della FIBA (Federazione Mondiale Basket), per la quale partecipa a 3 edizioni delle Olimpiadi (Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020) oltre a innumerevoli competizioni internazionali.
Dal 2015 al 2020 si trasferisce a New York, coltivando il sogno di lavorare nella NBA e per due stagioni entra a far parte dello staff dei New York Knicks. Nel suo portfolio vanta collaborazioni con importanti brand globali come Nike, Red Bull, Getty Images, NBA, Jordan e tanti altri.
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