Alberto Giacometti

Donna sgozzata

1932 (fusione del 1940)

In un gruppo di opere del 1930-33 Alberto Giacometti usa la tecnica surrealista degli accostamenti sconcertanti, della distorsione e dello spostamento delle parti anatomiche per esprimere le paure e le sollecitazione del subconscio. L’aggressività con cui è trattata la figura umana in queste visioni di brutale assalto erotico rivela graficamente il loro contenuto. La donna vista con orrore e bramosia, sia come vittima, sia come carnefice della sessualità maschile, ha spesso la forma di un crostaceo o insetto. Donna sgozzata è un’immagine particolarmente malvagia: il corpo è spaccato, sventrato, arcuato in un parossismo di sesso e morte. Le parti anatomiche sono trasformate in forme astratte schematiche. Il ricordo della violenza è raggelato nella rigidità cadaverica. Il tormento psicologico e la sadica misoginia che trasmette questa scultura contrastano in modo sorprendente con la serenità di altre opere contemporanee di Giacometti, quali la Donna che cammina.

Opera non esposta

Artista Alberto Giacometti
Titolo originale Femme égorgée
Data 1932 (fusione del 1940)
Tecnica Bronzo
Dimensioni 23,2 x 89 cm
Credit line Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York)
Inventario 76.2553 PG 131
Collezione Collezione Peggy Guggenheim
Tipologia Scultura

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Opera non esposta


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Opera non esposta