Victor Brauner

Senza titolo

1941

La forza dell’arte e delle tradizioni popolari rumene contribuiscono ad affinare in Victor Brauner la sensibilità per forme d’arte storiche e non occidentali, sensibilità del resto comune a tutti i surrealisti. In questi guazzi è evidente l’influenza dell’arte egizia nella scelta delle forme, del colore piatto e della bidimensionalità. C’è anche una componente magica che scaturisce dall’interesse, ereditato dal padre, per il mondo del soprannaturale, della cabala, dell’alchimia, che lo porta, anche in questi tre lavori, a fondere le specie della natura creando teste umane che si prolungano in forme animali. È Peggy Guggenheim a montare insieme i tre guazzi, uno dei quali è esplicitamente dedicato a lei. Risalgono al 1941, l’anno in cui Guggenheim fugge da Parigi; sul clipper per l’America dove è riuscita ad ottenere dieci posti spera di far salire anche Brauner, ma al pittore viene negato il visto perché l’elenco dei posti disponibili ai rumeni è ormai al completo. Brauner troverà rifugio sulle Alpi.

Opera esposta

Artista Victor Brauner
Data 1941
Tecnica Guazzo e acquerello su carta
Dimensioni tre lavori in un solo passe-partout, 12 x 10,4 cm; 14,2 x 10,7 cm; 12,8 x 8,2 cm
Credit line Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York)
Inventario 76.2553 PG 114.1–.3
Collezione Collezione Peggy Guggenheim
Tipologia Opera su carta

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