Eduardo Chillida
Stele per Millares
1972
Opera esposta
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Paul Delvaux
luglio 1937
Come il suo compatriota René Magritte, Paul Delvaux rappresenta con dovizia di particolari meticolosi scene che traggono la loro forza di impatto da sconvolgenti incongruenze del soggetto. Influenzato da Giorgio de Chirico, introduce spesso particolari classicheggianti e utilizza la distorsione prospettica per creare rapidi e improvvisi movimenti in profondità dal primo piano verso il fondo. Peculiari di Delvaux sono le figure silenziose, introspettive, che comincia a realizzare alla metà degli anni ’30. Le sue donne nude o seminude appaiono in pose immobili, lo sguardo fisso, le braccia raggelate in gesti retorici, a dominare un mondo in cui uomini inquieti e timidi passano senza disturbare. Nonostante la fusione donna-albero in questo quadro suggerisca un parallelo con i temi della mitologia greca, l’artista sottolinea che non intendeva compiere tali riferimenti. Il motivo dello specchio appare in alcune opere del 1936. In L’Aurora è introdotto un nuovo elemento: la figura riflessa non è presente nella scena, ma esiste al di fuori del campo della tela; in un certo senso, quindi, rappresenta chi osserva, uomo o donna che sia.
Opera non esposta
Artista | Paul Delvaux |
Titolo originale | L'Aurore |
Data | luglio 1937 |
Tecnica | Olio su tela |
Dimensioni | 120 x 150,5 cm |
Credit line | Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York) |
Inventario | 76.2553 PG 103 |
Collezione | Collezione Peggy Guggenheim |
Tipologia | Dipinto |
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