Mark Rothko

Sacrificio

aprile 1946

Alla fine degli anni ’30 e all’inizio degli anni ’40 Mark Rothko, così come William Baziotes, Adolph Gottlieb e Theodoros Stamos, combina temi mitici e figurazioni primordiali per esprimere esperienze universali Nelle opere di questo periodo forme biomorfiche evanescenti fluttuano in un’atmosfera nebbiosa; evocando forme di vita rudimentale, piante acquatiche e creature primitive intendono offrire un equivalente visivo delle immagini del subconscio. Rothko lavora soprattutto attingendo alle sue sensazioni recondite, ma guarda anche agli artisti che hanno lavorato prima di lui: in quest’opera si avverte l’esempio di Joan Miró nella linea punteggiata, nella fiamma, nel personaggio amorfo in basso a sinistra e nelle serpentine filiformi. Le immagini apertamente rappresentative sono assenti, e in ciò si avverte il progredire verso la completa astrazione, tipica dello stile maturo di Rothko. Nella divisione in zone orizzontali, nella struttura nebulosa e nei contorni indeterminati, Sacrificio anticipa i suoi caratteristici dipinti a campi di colore.

Opera non esposta

Artista Mark Rothko
Titolo originale Sacrifice
Data aprile 1946
Tecnica Acquerello, guazzo e inchiostro di china su carta
Dimensioni 100,2 x 65,8 cm
Credit line Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York)
Inventario 76.2553 PG 154
Collezione Collezione Peggy Guggenheim
Tipologia Opera su carta

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Opera non esposta


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