Eduardo Paolozzi
Cane cinese 2
1958
Opera non esposta
Constantin Brancusi
1912 c.
Secondo le dichiarazioni dello stesso Costantin Brancusi, la preoccupazione di tradurre l’immagine di un uccello in una forma plastica risale già al 1910 e all'inizio degli anni '10 intraprende una serie di una trentina di sculture di uccelli sul tema ''maiastra''. La parola maïastra significa ''maestro'' o ''capo'' in lingua rumena, ma in questo caso si tratta di un uccello miracolosamente benefico dalle piume lucenti, che fa parte del folclore rumeno. Il soggetto è particolarmente adatto a esprimere le tendenze mistiche di Brancusi e il suo profondo interesse per la superstizione contadina. Il piumaggio dorato si esprime nella superficie riflettente della scultura; il canto rigenerante dell’uccello sembra scaturire dal petto gonfiato in modo spropositato attraverso il collo arcuato e il becco aperto. La collocazione su un piedestallo a forma di sega crea l’illusione che l’uccello sia appollaiato. L’assottigliamento della forma, il rapporto tra le superfici curve e quelle angolari, il cambiamento di asse rendono la scultura così squisitamente armoniosa che ogni minima variante tra una versione e l’altra riflette una decisione meditata dell’artista nello sviluppo di questo tema.
Opera non esposta
Artista | Constantin Brancusi |
Data | 1912 c. |
Tecnica | Ottone lucidato |
Dimensioni | altezza 73,1 cm compresa la base |
Credit line | Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York) |
Inventario | 76.2553 PG 50 |
Collezione | Collezione Peggy Guggenheim |
Tipologia | Scultura |
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