Constantin Brancusi
Uccello nello spazio
1932-40
Opera non esposta
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Constantin Brancusi
1912 c.
Secondo le dichiarazioni dello stesso Costantin Brancusi, la preoccupazione di tradurre l’immagine di un uccello in una forma plastica risale già al 1910 e all'inizio degli anni '10 intraprende una serie di una trentina di sculture di uccelli sul tema ''maiastra''. La parola maïastra significa ''maestro'' o ''capo'' in lingua rumena, ma in questo caso si tratta di un uccello miracolosamente benefico dalle piume lucenti, che fa parte del folclore rumeno. Il soggetto è particolarmente adatto a esprimere le tendenze mistiche di Brancusi e il suo profondo interesse per la superstizione contadina. Il piumaggio dorato si esprime nella superficie riflettente della scultura; il canto rigenerante dell’uccello sembra scaturire dal petto gonfiato in modo spropositato attraverso il collo arcuato e il becco aperto. La collocazione su un piedestallo a forma di sega crea l’illusione che l’uccello sia appollaiato. L’assottigliamento della forma, il rapporto tra le superfici curve e quelle angolari, il cambiamento di asse rendono la scultura così squisitamente armoniosa che ogni minima variante tra una versione e l’altra riflette una decisione meditata dell’artista nello sviluppo di questo tema.
Opera esposta
Artista | Constantin Brancusi |
Data | 1912 c. |
Tecnica | Ottone lucidato |
Dimensioni | altezza 73,1 cm compresa la base |
Credit line | Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York) |
Inventario | 76.2553 PG 50 |
Collezione | Collezione Peggy Guggenheim |
Tipologia | Scultura |
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