Max Ernst
Il postino Cheval
1932
Opera esposta
Il museo rimarrà chiuso martedì 24 dicembre e il 25 dicembre, mentre sarà eccezionalmente aperto martedì 31 dicembre.
Max Ernst
1919-20
L'opera è realizzata a Colonia durante il primo anno del movimento dada in quella città. Appartiene a una serie di circa cinquanta opere, databili tra il 1919 e il 1920 e basate su schemi di strumenti scientifici, nelle quali Max Ernst usa lastre tipografiche per produrre determinate immagini. I caratteri impressi, una volta alterati dai tradizionali effetti di colore e modellato, si collocano a metà strada tra l’objet trouvé e l’opera d’arte, come i suoi collage. Per soggetto e stile la serie può essere paragonata ai disegni e dipinti meccanomorfici di Francis Picabia, con cui Ernst condivide l’interesse per la tipografia, le immagini a stampa e la lingua: molti elementi di quest’opera si possono leggere come lettere e servono anche per descrivere una struttura meccanica che può essere intesa quale simbolo di attività sessuale. La macchina di Ernst è un esito fantastico delle pressioni psicologiche dell’atto sessuale, come risulta dalla didascalia eroicomica in calce al foglio.
Opera esposta
Artista | Max Ernst |
Titolo originale | Von minimax dadamax selbst konstruirtes maschinchen |
Data | 1919-20 |
Tecnica | Stampa a mano (?), matita e frottage a inchiostro, acquerello e guazzo su carta |
Dimensioni | 49,4 x 31,5 cm |
Credit line | Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York) |
Inventario | 76.2553 PG 70 |
Collezione | Collezione Peggy Guggenheim |
Tipologia | Opera su carta |
Copia la didascalia
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