Jean Dubuffet
Scala VII
1967
Opera esposta
Il museo rimarrà chiuso martedì 24 dicembre e il 25 dicembre, mentre sarà eccezionalmente aperto martedì 31 dicembre.
Jean Dubuffet
agosto 1951
Jean Dubuffet è attratto dalle superfici di muri in rovina, strade sventrate, incrostazioni naturali della terra e della roccia, e nel corso degli anni ’40 e ’50 cerca di creare un equivalente nelle sue opere. Utilizza materiali vari per realizzare superfici spesse e scabre che generano immagini deliberatamente sgraziate, volgari e rozze, spesso volti grotteschi o nudi di donna. Quest’opera è realizzata con una “calce” a base di olio, applicata con una spatola, lasciata parzialmente asciugare in alcune zone e poi grattata, sgorbiata, graffiata, tagliata o strofinata, prima di una nuova applicazione di materiale. La superficie in tal modo ottenuta è così spessa che i segni incisi che delineano i contorni e le forme sembrano modellare in rilievo. L’atteggiamento di Dubuffet, aggressivamente anticulturale e antiestetico, e la sua spontaneità espressiva, sono presi ad esempio da membri del gruppo COBRA in Europea, e a New York da artisti come Claes Oldenburg e Jim Dine.
Opera esposta
Artista | Jean Dubuffet |
Titolo originale | Châtaine aux hautes chairs (Tête de Femme) |
Data | agosto 1951 |
Tecnica | Olio, sabbia e sassolini su masonite |
Dimensioni | 64,9 x 54 cm |
Credit line | Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York) |
Inventario | 76.2553 PG 121 |
Collezione | Collezione Peggy Guggenheim |
Tipologia | Materiali vari |
Copia la didascalia
Opera esposta
Jean Dubuffet
1967
Opera esposta
Jean Dubuffet
1969
Opera esposta
Jean Dubuffet
1979
Opera non esposta
Jean Dubuffet
1950
Opera esposta