Edmondo Bacci

Avvenimento #247

1956

Edmondo Bacci utilizza la fisicità dell’Action Painting per rappresentare le origini della materia in regioni extraterrestri. Come i dipinti apocalittici realizzati negli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale da artisti come Vasily Kandinsky e Franz Marc, il suo lavoro combina temi di genesi e distruzione cosmica attraverso colori di turbini atmosferici. Predominano i tre colori primari rosso, blu e giallo, che definiscono larghe zone contro le quali gioca una vasta gamma di altri colori. Il quadro è come uno scenario in cui la luce è separata dall’oscurità, lo spazio della materia. Forme planetarie sembrano agglomerarsi dalla materia prodotta da un’eruzione cosmica; si preparano a definire la loro orbita, e a generare la vita. La vicinanza e la drammaticità dell’avvenimento sono rese attraverso la scabrosità della superficie; il colore, mescolato con la sabbia, e incrostato sulla tela, a formare una sorta di rilievo topografico che evoca piani, creste, laghi e picchi. L’attività dell’artista nel sistemare il caos è associata ai primordiali processi di creazione dell’universo.

Opera non esposta

Artista Edmondo Bacci
Data 1956
Tecnica Tempera grassa e sabbia su tela
Dimensioni 140,2 x 140 cm
Credit line Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York)
Inventario 76.2553 PG 164
Collezione Collezione Peggy Guggenheim
Tipologia Dipinto

Copia la didascalia

Opera non esposta


Altre opere