Umberto Boccioni

Dinamismo di un cavallo in corsa + case

1915

Umberto Boccioni si volge alla scultura dopo la pubblicazione del suo Manifesto Tecnico della Scultura Futurista l’11 aprile 1912. I presupposti estetici futuristi espressi nel documento prevedono l’uso di materiali disparati in una sola opera, il rifiuto della forma chiusa e l’idea di una compenetrazione tra oggetto e ambiente circostante, ottenuta mediante piani che si intersecano. Qui Boccioni associa legno, cartone e metallo parzialmente dipinti in un uso futurista dei piani, influenzato dal Cubismo di Pablo Picasso e Georges Braque.
Boccioni, come Raymond Duchamp-Villon, esegue molti studi dal vero di cavalli, prima di trasformare questo soggetto in uno dei simboli dell’età moderna. Qui l’artista si serve dell’immagine del cavallo per dimostrare come la qualità stessa della percezione visiva crei l’illusione di una fusione di forme: quando la distanza tra il cavallo in corsa e la casa è visivamente impercettibile, cavallo e casa sembrano sommarsi in un’unica, mutevole immagine. Questa e altre simili sculture intendono rappresentare l’apparente compressione dello spazio che si verifica quando un oggetto lo attraversa e la ridefinizione che l’oggetto stesso subisce in questo spazio.

Opera non esposta

Artista Umberto Boccioni
Data 1915
Tecnica Guazzo, olio, legno, cartone, rame e ferro dipinto
Dimensioni 112,9 x 115 cm
Credit line Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York)
Inventario 76.2553 PG 30
Collezione Collezione Peggy Guggenheim
Tipologia Scultura

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Opera non esposta


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