Il progetto NANORESTART (NANOmaterials for the RESToration of works of ART), è un’iniziativa internazionale sponsorizzata dalla Commissione Europea.

Rispondendo alle sfide poste dalla vasta gamma dei materiali contemporanei, NANORESTART intende sviluppare le nanotecnologie per la conservazione dell’arte moderna e contemporanea.

La messa a punto di nuovi nano-materiali con specifiche funzionalità e la formulazione di sistemi complessi per la conservazione dei materiali dell’arte moderna e contemporanea, costituiscono i principali obiettivi del progetto.

Il progetto prevede:

  • Lo sviluppo di nuovi strumenti per la pulitura;
  • La stabilizzazione di tele e superfici attraverso l’utilizzo di nano-cellulosa in combinazione con nano-particelle ed altre tecniche;
  • Il potenziamento dei materiali costituenti l’opera d’arte e la protezione delle superfici;
  • Lo sviluppo di substrati nano-strutturati e sensori per l’implemento dell’accuratezza e la sensibilità delle analisi chimiche.

Il progetto (2015-2018) ha promosso numerose collaborazioni tra industrie di settore, musei e centri di ricerca (ventisette partner in dodici nazioni). La Collezione Peggy Guggenheim è stata coinvolta specificatamente nel Gruppo di Lavoro 2: Nuovi strumenti per la pulitura.

La ricerca, condotta da Luciano Pensabene Buemi, Conservatore della Collezione Peggy Guggenheim, e Maria Laura Petruzzellis, restauratrice di dipinti e materiali del contemporaneo, è stata occasione di approfondimento di problematiche specifiche della conservazione dei dipinti moderni e contemporanei, e in particolare la rimozione di polvere e sporco da superfici pittoriche non verniciate e la pulitura di dipinti recanti verniciature non originali.

Durante l’accurata fase di sperimentazione sono stati effettuati numerosi test di laboratorio su provini realizzati allo scopo di riprodurre i casi studio selezionati all’interno della collezione: Due (1943-45) e Occhi nel caldo (1946-47) di Jackson Pollock; Lo studio (1928) di Pablo Picasso; e Il pomeriggio soave (1916) di Giorgio de Chirico.

Grazie ai test di laboratorio è stata messa a punto l’idonea metodologia di pulitura e sono infine stati validati i nuovi gel a base di PVA, sviluppati dal Consorzio Interuniversitario Sistemi Grande Interfase (CSGI).

Grazie ai risultati positivi ottenuti, i due capolavori realizzati da Jackson Pollock, Due e Occhi nel caldo (che sono parte di un programma di conservazione più vasto iniziato nel 2013, il cosiddetto “Progetto Pollock”, che prevede il restauro delle undici opere di Pollock della Collezione Peggy Guggenheim) sono stati puliti utilizzando i gel nano-strutturati a base di PVA.

I gel sono stati stati denominati “Nanorestore Peggy Gels” in onore della Collezione Peggy Guggenheim, dove sono stati adoperati per la prima volta per il confinamento di soluzioni acquose e la rimozione di polvere e sporco dalle superfici dipinte.

Le analisi scientifiche non invasive eseguite prima e dopo la pulitura dei dipinti hanno verificato l’efficacia dei nuovi materiali e la loro azione delicata, selettiva e controllata sulla superficie pittorica.

Inoltre, il progetto ha studiato la possibilità di rimozione di vernici non autentiche grazie all’azione combinata dei “Peggy Gels” e micro-emulsioni acquose. I risultati positivi raggiunti hanno permesso di testare tali materiali anche sul capolavoro di Picasso, Lo studio.

L’ultima fase della ricerca è stata condotta al fine di sviluppare un nuovo gruppo di materiali, gli Organogels, che permettono il confinamento di solventi organici per la rimozione di vernici naturali e sintetiche, come verificato dalle prove sui provini e dai test effettuati sull’ultimo caso studio, Il pomeriggio soave di de Chirico. Lo studio sta proseguendo con positivi risultati grazie alla collaborazione tra il museo e CSGI, aprendo ulteriori orizzonti di ricerca sulla pulitura dei dipinti moderni e contemporanei.