Alchimia arriva all’Opificio delle Pietre Dure

Dicembre 2013

Durante questa fase fondamentale del progetto, è stata scelta Alchimia, una delle opere più note e amate di Pollock, nonché tra i suoi primissimi dripping, che il pittore realizzò nel 1947 nello studio di Long Island, per un intervento di analisi analitica e conservazione presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il 2 dicembre 2013 la tela è arrivata nel Laboratorio Dipinti dell’Opificio. Qui il gruppo di lavoro ha avuto pieno accesso a tutta la strumentazione nonché si è potuto avvalere della competenza dell’Opificio stesso. Alchimia è stata sottoposta a ulteriori analisi e prove in preparazione al meticoloso intervento di pulitura della sua complessa superficie pittorica costituita da div ersi strati di smalto, resina alchidica e colori a olio, uniti a una complessa combinazione di diversi materiali quali stringhe, sabbia e sassolini, il tutto combinato in un impasto denso, grumi di pittura, schizzi e sgocciolamenti. La pulitura è stata necessaria per rimuovere lo strato di sporco accumulato negli anni, che ha compromesso la qualità estetica del quadro, opacizzando i colori e diminuendo lo spazio tridimensionale creato dalla tecnica innovativa di Pollock.

Pulitura del dipinto

Galleria

Il progetto di conservazione e l’opera in mostra

14 febbraio - 14 settembre 2015

Il pionieristico progetto di restauro su Alchimia di Jackson Pollock si è concluso a gennaio 2015, dopo oltre un anno di ricerche e processi di conservazione sull’opera, eseguiti da Luciano Pensabene Buemi, Conservatore della Collezione Peggy Guggenheim, in collaborazione con Francesca Bettini, restauratore dipinti dell’Opificio delle Pietre Dure. approfondimento
Dal 14 febbraio al 14 settembre 2015 Alchemy è stata esposta alla Collezione Peggy Guggenheim, con una mostra ad essa dedicata. Intitolata “Alchimia” di Jackson Pollock. Viaggio all’interno della materia, la mostra a cura di Luciano Pensabene Buemi, e Roberto Bellucci, Funzionario Restauratore Conservatore Opificio delle Pietre Dure, ha svelato l’esplosione dei colori ritrovati dopo il lungo intervento di pulitura, in una sorprendente riscoperta della celeberrima opera, che è stata eccezionalmente esposta senza teca protettiva in modo da offrire l’esatta lettura della sua complessa superficie tridimensionale.

Una seconda mostra sul progetto di conservazione dell'opera di Pollock, intitolata Exploring Alchemy, si è tenuta al museo Solomon R. Guggenheim di New York dal 10 febbraio al 16 dicembre 2017.

Alchemy in 3D

Exploring Alchemy

Galleria

Pubblicazioni

L. Pensabene Buemi, F. Bettini, R. Bellucci, “Alchimia” di Jackson Pollock. Viaggio all’interno della materia, ed. Edifir, Firenze 2019.

R. Fontana, F. Gabrieli, C. Grazia, C. Miliani, E. Pampaloni, L. Pensabene Buemi, A. Romani, F. Rosi, and C. Stringari, Disclosing Jackson Pollock’s palette in Alchemy (1947) by non-invasive spectroscopies, “Heritage Science Journal”, 16 giugno 2016.

F. Gabrieli, F. Rosi, A. Vichi, L. Cartechini, L. Pensabene Buemi, S. G. Kazarian e C. Miliani, Revealing the Nature and Distribution of Metal Carboxylates in Jackson Pollock’s Alchemy (1947) by Micro-Attenuated Total Reflection FT-IR Spectroscopic Imaging, “Analytical Chemistry”, 2017, 89 (2), pp. 1283–1289. Data di pubblicazione (Web): 19 dicembre 2016.