La conservazione dei dipinti moderni è una vera e propria sfida per gli scienziati poiché nel corso del Novecento gli oli tradizionali sono stati sostituiti o spesso utilizzati insieme a materiali industriali di nuova creazione, nei quali i colori e i pigmenti sono associati a vari additivi e cariche inerti.

Lo studio dedicato a Max Ernst si è basato su indagini non invasive e multianalitiche di sei dipinti nella Collezione Peggy Guggenheim: Il bacio (Le Baiser), 1927; Coppia zoomorfica (Couple zoomorphe), 1933; Giardino acchiappa aeroplani (Jardin gobe avions) 1935–36; La città intera (La Ville entière), 1936–37; La vestizione della sposa (La Toilette de la mariée), 1940; L’antipapa (The Antipope), dicembre 1941–marzo 1942.

L’indagine si è concentrate sullo studio della tavolozza impiegata dall’artista, sull’identificare interventi pregressi, sul valutare lo stato complessivo di conservazione delle opere. Lo studio ha quindi coperto un’ampia gamma di tecniche usate da Ernst (frottage, grattage, decalcomania) in un periodo piuttosto prolungato, dal 1927 al 1941. I risultati hanno offerto una visione complessiva dei materiali impiegati dall’artista e molte informazioni sull’evoluzione della sua tecnica pittorica. Le indagini sono state effettuate in collaborazione con CNR-ICMATE, Padova, e ICCOM-CNR, Pisa.

L’approccio multianalitico ha implicato l’impiego di strumentazioni portatili, come Spettroscopia IR in trasformata di Fourier, (ER-FT-IR), fluorescenza a raggi-X (XRF), spettrometria Raman e immagini multispettrali Vis-NIR. Le indagini hanno rivelato l’evoluzione nell’uso dei materiali da parte dell’artista (tradizionali e/o prodotti recenti di sintesi) e la sua grande libertà nel loro impiego. Sono inoltre state acquisite informazioni sui disegni preparatori o sui pentimenti dell’artista, grazie alle immagini multispettrali Vis-NIR. Sono stati infine riscontrati alcuni prodotti di alterazione, come carbossilati o gli ossalati metallici.

Lo studio ha comprovato che un approccio diagnostico integrato basato su tecniche non invasive è particolarmente appropriato per la conoscenza approfondita dei dipinti moderni a olio.

Risorsa web: Journal of Cultural Heritage, An integrated diagnostic approach to Max Ernst's painting materials in his "Attirement of the Bride"