Rufino Tamayo nasce a Oaxaca, Messico, il 26 agosto 1899. Rimasto orfano nel 1911, si trasferisce presso una zia a Città del Messico e frequenta una scuola commerciale. Nel 1915 comincia a prendere lezioni di disegno e nel 1917 si dedica esclusivamente allo studio dell’arte. Nel 1921 è nominato capo del dipartimento di disegno etnografico del Museo Nacional de Arqueología a Città del Messico. Tra i suoi compiti rientra il disegnare gli oggetti precolombiani del museo: le forme e toni grigiastri della ceramica precolombiana vengono da lui rielaborati nelle sue prime nature morte e nei ritratti.

Nel 1926 espone per la prima volta negli Stati Uniti, alla Weyhe Gallery di New York. Nel 1932 la Escuela Nacional de Música di Città del Messico gli commissiona la prima delle sue numerose pitture murali. Nel 1936 si reca a New York, dove a cavallo tra anni trenta e quaranta espone in varie occasioni alla Valentine Gallery. Per nove anni, a partire dal 1938, insegna alla Dalton School. Nel 1948 tiene la prima retrospettiva all’Instituto de Bellas Artes di Città del Messico. È fortemente influenzato dal modernismo europeo, sia durante la permanenza a New York, sia quando si reca in Europa nel 1957. Si stabilisce a Parigi e nel 1958 realizza una pittura murale per il palazzo dell’UNESCO.

Nel 1964 ritorna definitivamente a Città del Messico. Tra le numerose onorificenze e premi, nel 1956 riceve dal governo francese la nomina di Chevalier e nel 1969 quella di Officier de la Légion d’Honneur. I suoi lavori sono esposti in tutto il mondo in personali e collettive. La Biennale di San Paolo nel 1977 e il Museo Solomon R. Guggenheim di New York nel 1979 gli dedicano due importanti retrospettive. Tamayo muore a Città del Messico il 24 giugno 1991.


Opere