Mario Nigro nasce a Pistoia il 28 giugno 1917. Nel 1929 si trasferisce con la famiglia a Livorno, dove a sedici anni inizia a dipingere da autodidatta. Nel 1941 si laurea in chimica presso l’Università di Pisa e nel 1947 consegue la seconda laurea in farmacia. Tra il 1946 e il 1947 la sua pittura arriva a una formulazione non-oggettiva, in un’originale declinazione nutrita dalla sua formazione scientifica.

Nel 1949 tiene la sua prima personale alla Libreria Salto di Milano, dove conosce Lucio Fontana e l’ambiente milanese del MAC Movimento Arte Concreta. Con il ciclo dei Ritmi Continui Simultanei e quello dei Pannelli a Scacchi, supera i canoni del Concretismo. Risalgono alla fine del 1952 le prime opere appartenenti al ciclo Spazio Totale, alle quali Nigro conferisce un’attenta sistematizzazione teorica con l’elaborazione di scritti, pubblicati tra il 1954 e il 1955. Nel 1956 si approfondisce nelle sue opere una tensione drammatica di matrice espressiva, che genera la serie delle Tensioni Reticolari, e che lo porterà alla fine del decennio a una stagione di pittura informale.

Nel 1958 abbandona l’attività di farmacista e si trasferisce a Milano per dedicarsi alla pittura. Del 1959 sono le tre personali alla Galleria Kasper di Losanna, alla Galleria del Cavallino di Venezia e alla Galleria Annunciata di Milano. L’anno seguente un grave incidente d’auto lo allontana per un certo periodo dall’attività artistica. Tra il 1965 e il 1975 sviluppa opere su scala ambientale, presentate anche alla Biennale di Venezia del 1968. Negli anni settanta iniziano a indagare quelle che definisce le "concezioni elementari geometriche della metafisica del colore", cui fanno seguito quelle sull’"analisi della linea". Nei primi anni ottanta la linea interrotta viene sensibilizzata attraverso la sua metamorfosi in sequenza di punti, dando vita ai cicli dell’Orizzonte e delle Orme. Nel 1984 il Comune di Pistoia gli dedica una grande mostra antologica. Nigro muore a Livorno l’11 agosto 1992.


Opere