Heinz Mack nasce a Lollar, Germania, l’8 marzo 1931. Nel 1949 si trasferisce a Düsseldorf, dove studia pittura alla Kunstakademie dal 1950 al 1953. Si laurea in filosofia all’Università di Colonia nel 1956 e inizia a studiare i fenomeni del movimento e della luce. Tra il 1956 e il 1958 elabora i Rilievi di luce e i Dynamo di luce, lavori di metallo lucidato che riflettono, facendoli vibrare, i colori dell’ambiente circostante. Nel 1957 la Galerie Schmela di Düsseldorf allestisce la sua prima personale. Nel 1957-58, insieme a Otto Piene, fonda il Gruppo Zero, una libera associazione di artisti, della quale fanno parte Günther Uecker, Yves Klein, Jean Tinguely e altri.

Nel 1958 decide di eliminare il colore dai suoi dipinti e da allora esegue solo tele bianche o nere; nello stesso anno inizia a formulare il Progetto Sahara, un lavoro ambientale che propone costruzioni nel deserto e nell’Artide. La sua prima personale a Parigi si tiene alla Galerie Iris Clert nel 1959. A partire dal 1960 realizza numerose opere su scala architettonica, tra le quali figurano due pareti d’acqua per un ospedale a Diourbel, in Senegal, una giostra di luce per lo Stedelijk Museum di Amsterdam e un’opera per l’Expo 70 di Osaka. Nel 1962 realizza il film OxO=Kunst. Negli anni 1965-66 è a New York, dove viene allestita la sua prima personale statunitense alla Howard Wise Gallery nel 1966. L’anno successivo pubblica un proprio diario-catalogo, Mackazin. Heinz vive e lavora tra Mönchengladbach in Germania, e Ibiza, Spagna.

Partecipa alle principali mostre internazionali come Documenta, a Kassel, nel 1964 e la Biennale di Venezia del 1970. Nel 1976, con il fotografo Thomas Hopker, costruisce giardini di sculture nel Sahara e in Groenlandia: le fotografie di questi lavori effimeri, riprese prima che gli elementi li distruggano, sono pubblicate in Sculture Safari, del 1977. All’inizio degli anni ottanta riceve diverse commissioni di opere pubbliche, come la Columne pro caelo, eretta nel 1985 a Roncalli Square, Colonia, o il progetto per la German Unification Square del 1989 a Düsseldorf. Dopo una pausa di 27 anni, Mack ricomincia a dipingere negli anni novanta realizzando grandi tele denominate Costellazioni cromatiche. Nel 1999 pubblica un libro in cui accompagna con disegni delle poesie di Goethe, e nel 2003 completa i disegni che accompagnano i testi di Al-Ghasali, filosofo persiano del XII sec.


Opere