Johannes Siegfried Richter (Hans Richter) nasce a Berlino il 6 aprile 1888. Dopo aver studiato architettura per un breve periodo all’Università di Berlino, nel 1908 si iscrive all’Accademia di Belle Arti della stessa città e l’anno dopo all’Accademia di Weimar, dove approfondisce lo studio dei maestri antichi. Intorno al 1912 comincia ad avvicinarsi all’arte moderna interessandosi alle opere degli artisti del Blaue Reiter e visitando, l’anno seguente, l’"Erster Deutsche Herbstsalon" alla Galerie Der Sturm di Berlino, dove vede le opere dei fauves, dei cubisti e dei futuristi. Gli inizi della sua carriera artistica sono interrotti dalla guerra, che lo vede impegnato al fronte fino al 1916, quando viene congedato a causa di una ferita. Nello stesso anno la rivista “Die Aktion”, con la quale aveva in precedenza collaborato, gli dedica un numero speciale; tiene inoltre la sua prima personale alla galleria Hans Goltz di Monaco.

Trasferitosi a Zurigo, entra a far parte del movimento Dada e nel 1917, dopo un breve periodo espressionista dal quale hanno origine i suoi ritratti visionari, inizia i primi esperimenti astratti. Nel 1918 conosce il pittore svedese Viking Eggeling, iniziando con lui una collaborazione basata su una comune ricerca artistica. L’anno dopo realizza il primo Prélude, un’opera basata sul principio di continuità di un motivo formale sviluppato su una lunga striscia di carta. Nel 1920 entra a far parte del November Group di Berlino e collabora con il periodico olandese “De Stijl”. Nella volontà di conferire un movimento autentico alle sue opere, nel 1921 si accosta al cinema e realizza il suo primo film astratto Rhythmus 21. Dal 1923 al 1926 dirige, assieme a Mies van der Rohe e Werner Graeff, la rivista “G”. In seguito realizza documentari, film pubblicitari e sperimentali, non interrompendo al tempo stesso l’attività pittorica.

Nel 1940 si trasferisce negli Stati Uniti, dove due anni dopo viene nominato direttore del Film Institute al City College di New York, iniziando un’attività d'insegnamento che durerà per quindici anni. Nel frattempo entra a far parte del gruppo degli American Abstract Artists. Nel 1957 completa il film Dadascope, con poesie e prose recitate da Jean (Hans) Arp, Marcel Duchamp, Raoul Hausmann, Richard Huelsenbeck e Kurt Schwitters. La sua opera è oggetto di importanti mostre nei principali musei del mondo. Muore a Locarno, Svizzera, il 1 febbraio 1976.


Opere