David Smith nasce a Decatur, Indiana (USA) il 9 marzo 1906. Nel 1921 si trasferisce con la famiglia a Paulding, Ohio. Studia arte per un anno presso la Ohio University di Athens iscrivendosi poi alla Notre Dame University. Nel 1929 si trasferisce a Washington, D.C., e di qui a New York, dove si iscrive all’Art Students League. Attraverso uno dei suoi insegnanti, il pittore modernista Jan Matulka, Smith viene introdotto all’opera di Pablo Picasso, Piet Mondrian, Vasily Kandinsky e ai costruttivisti russi.

Nel corso degli anni trenta lavora nell’ambito della scultura pubblica in diversi programmi artistici sostenuti dal governo degli Stati Uniti e nel 1937 entra a far parte gruppo American Abstract Artists, con i cui membri espone nel 1938 e nel 1939. Nel gennaio del 1939 tiene la sua prima personale di sculture in ferro saldato e disegni presso la Marian Willard’s East River Gallery di New York. Durante la Seconda guerra mondiale lavora per l’American Locomotive Company di Schenectady, assemblando carri armati e locomotive. Data la scarsità di acciaio e ferro nel periodo bellico, Smith lavora anche con altri materiali, il marmo, l’alluminio e il legno. Nel 1950 e nel 1951 riceve il Guggenheim Foundation Fellowship, che gli consente di dedicarsi esclusivamente all’arte, liberandolo da altri impegni lavorativi.

Nel settembre del 1957 il Museum of Modern Art di New York inaugura una retrospettiva delle sue sculture, disegni e dipinti. Nello stesso anno inizia la serie delle Sentinelle, e comincia a usare la tecnica stencil per realizzare lavori a smalto a spruzzo su carta e su tela. Negli anni successivi le sue opere sono presenti alla XXIX Biennale di Venezia (1958) e alla Biennale di San Paolo (1959). Nel 1961 inizia una delle sue serie più famose, i Cubi (1961-65). Dal maggio al luglio del 1962, su invito del governo italiano, è a Voltri e realizza ventisette sculture per il quarto Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’artista muore in seguito a un incidente automobilistico, nei pressi di Bennington, Vermont, il 23 maggio 1965.


Opere