Charles Seliger nasce a New York il 3 giugno 1926. Il divorzio dei genitori lo porta a trascorrere l’infanzia con la madre a Jersey City, New Jersey; si reca spesso a New York per visitare musei e gallerie. Benché non completi gli studi superiori e non riceva un'istruzione artistica, si appassiona all'arte e sperimenta diverse tecniche e stili. A soli sedici anni entra nella Painters and Sculptor Society del New Jersey, con la quale espone per la prima volta nel 1942. Nel 1943 grazie all’amicizia con Jimmy Ernst ha modo di approfondire la conoscenza del Surrealismo e dell’astrazione e di entrare rapidamente a far parte del circolo di artisti che gravitano attorno alle figure di Howard Putzel e Peggy Guggenheim.

Nel 1945 partecipa alla mostra "A Problem for Critics" organizzata da Putzel alla 67 Gallery di New York, esponendo a fianco di Pablo Picasso, Jackson Pollock, Arshile Gorky, Hans Hofmann, Joan Miró, e Mark Rothko. Nel novembre dello stesso anno Peggy Guggenheim gli dedica la prima personale nella galleria-museo Art of This Century, a New York. È il periodo in cui, memore della pratica dell’automatismo, tipica dei surrealisti, realizza dipinti popolati di forme organiche e biomorfe giungendo a definire un personale spazio organico. Nei decenni successivi sviluppa ulteriormente la tecnica dell’automatismo combinandola all’uso di svariati materiali e tecniche, mosso dalla necessità di tradurre in immagini il mondo delle forme interiori o le nuove teorie scientifiche.

A partire dagli anni cinquanta espone ininterrottamente in gallerie prestigiose, come la Willard Gallery di New York, dove ha modo di stringere amicizia con Mark Tobey, Lyonel Feininger e Norman Lewis. Nel 1986 il Museo Solomon R. Guggenheim di New York, con la collezione più ampia delle sue opere, organizza la sua prima retrospettiva. Nel 2003 viene premiato con il Lee Krasner Lifetime Achievement Award dalla Pollock-Krasner Foundation. Muore a New York il 1 ottobre 2009.


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