Bryan Hunt
Primo scavo
1979
Opera non esposta
Dal 15 al 27 ottobre incluso, gli elevatori non saranno utilizzabili a causa di interventi di manutenzione straordinaria, pertanto il museo non sarà totalmente accessibile alle persone con disabilità motoria. Ci scusiamo per il disagio e vi ringraziamo per la comprensione.
Bryan Hunt nasce a Terre Haute, Indiana (USA), il 7 giugno 1947. Aspira a diventare architetto e dopo aver lasciato l’University of South Florida nel 1967, lavora al Kennedy Space Center come aiuto ingegnere, cominciando nel frattempo a dedicarsi alla pittura. Nell’autunno del 1968 decide di trasferirsi a Los Angeles per frequentare l’Otis Art Institute, dove completa gli studi nel 1971. L’anno seguente si trasferisce a New York per partecipare all’Indipendent Study Program del Whitney Museum. Ritornato a Los Angeles nel 1973, prosegue nella sua ricerca artistica, mantenendosi intanto con diversi lavori, tra cui quello di carpentiere. Costretto a letto a causa di una malattia, comincia a leggere Jean Paul Sartre, Jorge Luis Borges, Roland Barthes e Joseph Campbell, autori che avranno su di lui una grande influenza. In questo periodo guarda all’arte di Barnett Newman, è affascinato dalla Land Art ed è consapevole della salda presa del Minimalismo sulla scena artistica nazionale.
Nel 1974 realizza cinque importanti sculture che spingono il suo lavoro in una nuova direzione, stabilendo così una solida base per i successivi anni di intensa creatività. Queste opere, Empire State with Hindenburg (1974), Nankow Pass (Wall of China) (1974), Tower of Babel (1974), e Hoover Dam (1975), e il primo di una serie di dirigibili, con la loro curiosa miscela di arte, scienza, tecnologia e filosofia, sono radicalmente diverse dalle sculture fino allora esposte in gallerie e musei. Negli anni successivi realizza le serie dei Lakes, semplici superfici piatte in bronzo che riproducono la superficie di un lago ed elaborate a partire da mappe topografiche; delle Quarries, sculture nelle quali i tagli e le incisioni suggeriscono il parallelo con le pietre tagliate delle cave; degli Airships, dirigibili in forme sempre più astratte, e delle Waterfalls, cascate la cui superficie è lavorata alla maniera di Alberto Giacometti o Auguste Rodin.
L’opera di Hunt, esposta alla Biennale di Venezia del 1980 oltre che in numerose personali e collettive, entra nelle maggiori collezioni pubbliche e private, tra le quali il Museum of Modern Art e il Whitney Museum of American Art di New York, e lo Stedelijk Museum di Amsterdam. Attualmente l’artista vive e lavora a New York.
Bryan Hunt
1979
Opera non esposta