“Volevo essere libera” è un podcast che esplora la vita straordinaria di Peggy Guggenheim, appassionata collezionista, sostenitrice e amica dei più grandi artisti del Novecento, e il suo incondizionato amore per l’arte.

Quattro episodi con la voce narrante dell’attrice Sara Drago e i ricordi della direttrice del museo, Karole P. B. Vail, che raccontano una delle figure più audaci e lungimiranti del XX secolo, mettendo in luce come il suo spirito libero e il suo coraggio abbiano attraversato il tempo, rendendola a tutt’oggi un’icona di contemporaneità.

Grazie anche ad alcuni estratti dall’autobiografia di Guggenheim Una vita per l’arte, edita da Rizzoli (1982), “Volevo essere libera” offre a chi ascolta uno sguardo attuale su una donna che, con la sua ostinazione e visione, ha scelto di vivere la vita secondo le proprie regole, diventando un faro di libertà e modernità. Non solo un omaggio a Guggenheim, ma un invito a riscoprire l’importanza dell'indipendenza e del cambiamento in ogni epoca.

“Volevo essere libera” è realizzato da Chora Media con la Collezione Peggy Guggenheim.

Peggy Guggenheim nasce in una famiglia che ha realizzato il sogno americano: entrambi i nonni sono partiti dall’Europa con un biglietto di terza classe per poi trovare fortuna negli Stati Uniti, diventando fra gli uomini più ricchi del loro tempo. Ma nonostante la sua famiglia godesse di un grande benessere, Guggenheim passa una giovinezza infelice. Ed è allora che comincia il suo lungo cammino verso la libertà.

La Parigi bohémien degli anni venti accoglie Peggy Guggenheim nel momento più importante per la sua formazione. Vi inizia la sua opera di mecenatismo e intreccia relazioni di amicizia e d’amore che segneranno per sempre la sua vita. Non tutti saranno rapporti felici, ma tutti la arricchiranno e la avvicineranno alle sue passioni: prima la letteratura, poi l’arte.

I grandi amori si riconoscono quasi subito per una sensazione molto precisa: ci fanno sentire a casa. Forse è così che Peggy Guggenheim si è sentita la prima volta che ha preso in mano una scultura in bronzo di Jean Arp. La comprerà e diventerà il primo pezzo della sua collezione. Un’opera dopo l’altra, nasce in lei l’idea di realizzare un museo.

Dopo aver chiuso nel 1947 la galleria-museo Art of This Century a New York, Peggy Guggenheim sente che c’è un solo luogo che può accoglierla: Venezia. La città ha preso tutto lo spazio possibile nel suo cuore ed è il luogo dove si è sentita davvero felice. Le opere che con tanta passione e ostinazione ha raccolto trovano finalmente una casa definitiva. Che oggi è ancora la stessa.


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