La galleria dell’arte astratta di Art of This Century, la galleria-museo di Peggy Guggenheim, 30 West 57th Street, New York, 1942

Art of This Century è strettamente legata all’intenzione di Peggy Guggenheim di rivendicare un proprio ruolo nella storia dell’arte del XX secolo.

Analizzare l’importanza della galleria in questo periodo cruciale per lo sviluppo della pittura americana equivale a valutare il contributo personale di Peggy allo straordinario intreccio di energie e influssi che dà origine all’Espressionismo astratto. La duplice funzione della galleria-museo di Peggy definisce in modo appropriato la posizione in cui lei si trova, al bivio tra passato europeo e futuro americano. La collezione permanente esposta con grande creatività e inventiva concettuale nelle gallerie stranianti di Kiesler, quella dell’arte astratta, dell’arte surrealista e quella cinetica, rappresenta un'ulteriore tessera nel mosaico della grande sensibilità per l’arte europea degli artisti newyorchesi. Lo spazio per le mostre temporanee, la galleria a luce naturale, è la sede in cui Peggy offre a numerosi di questi artisti un’occasione di visibilità.

[…] Art of This Century prende il nome dal catalogo della collezione che Peggy pubblica a sue spese nel 1942. Aveva iniziato a lavorarci nell’autunno del 1940, quando la sua collezione è temporaneamente ospitata (o meglio nascosta) al Musée de Grenoble. […] All’epoca la collezione raccoglie (ovviamente) opere che vanno dal 1910 al 1942, a partire dal momento di massimo sviluppo del Cubismo analitico: una collezione di quantità contenuta ma di grande qualità, con opere rappresentative del Cubismo, Futurismo, Orfismo, astrazione europea (dal Suprematismo al Costruttivismo e De Stijl), Pittura metafisica, Dada, Surrealismo e Purismo, oltre a sculture di Constantin Brancusi, Jean Arp, Alberto Giacometti, Henry Moore, Alexander Archipenko, Henri Laurens e molti altri. In quegli anni dovevano ancora entrare in collezione le opere dell’Espressionismo astratto e del dopoguerra europeo.

[…] I dipinti e le sculture dell’avanguardia europea diventano accessibili con accattivante facilità al pubblico della New York del 1942, grazie agli ambienti creati da Kiesler che suscitano un interesse ben maggiore delle illustrazioni viste su “Minotaure” o “Cahiers d’Art”. Se Robert Motherwell ammira, ad esempio, Lo studio (1928) di Pablo Picasso (“forse l’opera più influente e importante della mia vita in quei primi dieci anni a New York”), altri artisti accorrono a vedere Donna seduta II (1939) di Joan Miró, e i collage di oggetti di Maraak, Variazione I (1930) di Kurt Schwitters sembra aver spinto Jackson Pollock e Lee Krasner a tentare sperimentazioni dello stesso tipo.

Più in generale Art of This Century è un punto di incontro, uno di quei luoghi che in retrospettiva vengono santificati dall’ambiente dell’avanguardia. Marius Bewley, segretario di Peggy alla galleria a partire dal 4 luglio 1944, cita in rapida successione gli artisti che frequentano la galleria: André Breton ("parecchio presente"), Yves Tanguy ("spesso"), Fernand Léger, Ossip Zadkine e Marc Chagall, Matta, Pavel Tchelitchew ("veniva spessissimo"), Marcel Duchamp ("abitualmente"), Man Ray ("una volta o due"), Alfred Barr ("assiduamente"), Kiesler, Alexander Calder ("sempre"), James Johnson Sweeney ("restava tutto il giorno"), Robert Motherwell e Jean-Paul Sartre, Stanley William Hayter ("spesso"), Howard Putzel, Jackson Pollock, Gypsy Rose Lee, David Hare, Clyfford Still, Herbert Read ("ci passavano un sacco di tempo"), Mary McCarthy, ("alle volte") e così via. Leo Castelli, poi famoso per la sua galleria, ne era entusiasta: “La galleria di Peggy era sensazionale! … Difficile spiegarne l’effetto … Nulla di simile era mai stato fatto che potesse reggere il confronto con lo spazio eccezionale di quella galleria e la straordinaria qualità dei dipinti di Peggy … Le fotografie possono solo renderne l'idea e anche quelle meglio riuscite non le rendono giustizia. La si doveva vedere … il fatto che Peggy abbia sostenuto l’idea di Kiesler fu uno straordinario atto di fede da parte sua”.

- Philip Rylands, The Master and Marguerite, in The Story of Art of This Century (New York: Solomon R. Guggenheim Foundation, 2004)


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