Oltre ad essere stata una grande collezionista, Peggy Guggenheim ha amato profondamente anche la letteratura. Il suo esordio professionale avviene nella libreria newyorkese del cugino, la Sunwise Turn, dove conosce il primo marito Laurence Vail, e nel corso della vita, oltre agli artisti visivi, sostiene anche diversi scrittori, tra cui Djuna Barnes, che proprio grazie al suo aiuto economico scrive il capolavoro narrativo Nightwood (1936). Inoltre, sostiene economicamente delle riviste letterarie d’avanguardia, come “The Little Review”, che per prima pubblica negli Stati Uniti l’Ulisse di James Joyce, e scrive la sua autobiografia Out of This Century. The Informal Memoirs of Peggy Guggenheim, pubblicata per la prima volta nel 1946.

Alla luce del legame intrinseco che unisce arte e letteratura, entrambe fonte d’ispirazione e creatività per il pubblico di oggi e del futuro, la Collezione Peggy Guggenheim insieme a Campiello Giovani, concorso letterario rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 22 anni e organizzato dalla Fondazione Il Campiello-Confindustria Veneto, ha invitato i cinque finalisti a lasciarsi ispirare da alcuni capolavori dalla forte carica narrativa esposti nelle sale di Palazzo Venier dei Leoni. Il risultato di questo connubio sono cinque intensi racconti brevi presentati sui canali social del museo sotto forma di originali video animazioni a cura della studentessa di storia dell’arte Kanon Ida.

Cenere

Di Salvatore Lamberti, liberamente ispirato a La nascita dei desideri liquidi (1931–32) di Salvador Dalí.

Aspetta, tra poco

Di Shannon Magri, liberamente ispirato a Jamais (1944) di Clyfford Still.

Gerani

Di Martina Sangalli, liberamente ispirato a Foresta incantata (1947) di Jackson Pollock.

La Dama e il Soldato

Di Alice Scalas Bianco, liberamente ispirato a Scena per una fiaba (1942) di Joseph Cornell.

La Torre

Di Camilla Tibaldo, liberamente ispirato a La torre rossa (1913) di Giorgio de Chirico.