Il 5 febbraio riapre la Collezione Peggy Guggenheim: molte sono le novità che accoglieranno i visitatori dopo i venticinque giorni di chiusura del museo.
I lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento dello storico Palazzo Venier dei Leoni si sono concentrati sul ripristino della cosiddetta barchessa, un padiglione nel giardino costruito nel 1957 su volere di Peggy Guggenheim. Il pubblico potrà ammirare questo spazio nella sua originaria bellezza, con la riapertura della grande finestra verso il cortiletto che si affaccia sul cancello di Claire Falkenstein. La barchessa era stata compromessa dalla presenza di una biglietteria che, dall’ottobre 2003 grazie al Progetto Lissone, che ne ha disegnato e prodotto l’arredo, è stata trasferita nell’immobile sito al numero 704 di Dorsoduro, sul Rio delle Torreselle, sul lato sud-orientale del museo. L’intervento di ripristino ha permesso di ampliare lo spazio espositivo del museo di circa 20 mq e di tornare ad ammirare la vista sul piccolo giardino di cui godette la stessa Peggy. L’apertura della finestra permetterà alla luce naturale di permeare lo spazio espositivo e di giocare con i riflessi della bella pavimentazione firmata Bisazza. I lavori, finanziati in parte dalla Regione Veneto e Banca del Gottardo, sono stati seguiti dagli architetti Clemente e Giacomo di Thiene.
Il costante incremento del numero dei visitatori, 350,000 nel 2004, e la ricca offerta di mostre, eventi, programmi – almeno quattro mostre temporanee quest’anno, attività didattiche per ragazzi, programmi per i soci, eventi speciali ecc. - hanno reso necessario rinnovare e migliorare i servizi per i visitatori della Collezione Peggy Guggenheim. Particolare cura è stata rivolta alla predisposizione degli spazi per l’installazione di un elevatore per disabili che faciliterà l’accesso al museo ai visitatori portatori di handicap. L’elevatore sarà messo in loco nella primavera del 2005.
Il legame tra il museo e il gruppo delle Intrapresae Collezione Guggenheim continua all’insegna della collaborazione e dell’innovazione grazie all’intervento realizzato dal Gruppo 3M Italia per la messa in sicurezza di tutte le finestre di Palazzo Venier dei Leoni e della barchessa. Sui 96 mq di superficie interna delle vetrate è stata applicata una speciale pellicola anti-esplosione, con particolare resistenza alla lacerazione, in grado di ritenere le schegge di vetro e di ridurre il passaggio della radiazione solare in termini di radiazione UV, calore e luce visibile.
All’interno dell’edificio sono stati migliorati i sistemi di allarme antifurto e antincendio, il sistema frangifiamme e gli impianti di controllo della luce, temperatura ed umidità, con grande attenzione al rispetto dell’ambiente. Importante ricordare che dal 2003 il museo, grazie ad Enel utilizza un innovativo sistema di micro-cogenerazione, che produce contemporaneamente energia termica ed elettrica, riducendo sensibilmente le emissioni inquinanti rispetto agli impianti tradizionali.
Palazzo Venier dei Leoni, progettato alla metà del Settecento da Lorenzo Boschetti, doveva essere un grandioso palazzo di cinque piani, all'altezza del classicismo romano della prospiciente Ca' Corner. (Il Museo Correr, a Venezia, ne conserva un modello in scala.) Il palazzo era stato appena iniziato, nel 1750 circa, quando i lavori vennero interrotti per motivi sconosciuti. Attualmente si compone del pianoterra e del mezzanino del corpo avanzato, oltre ad una terrazza che si affaccia sul Canal Grande. Peggy Guggenheim acquistò Palazzo Venier nel 1949 e vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1979.
La collezione venne aperta al pubblico nel 1951, e a partire dal 1979 la sua gestione è stata affidata alla Fondazione Solomon R. Guggenheim.
Dopo la riapertura del museo, due appuntamenti primaverili attendono i visitatori. Il 19 febbraio verrà aperta al pubblico la mostra Brancusi. L’opera al bianco, incentrata sull’opera fotografica dell’artista rumeno, in collaborazione con l’Atelier Brancusi del Centre Pompidou, Musée national d’art moderne, Parigi. La mostra è curata da Paola Mola e Marielle Tabart. Un mese dopo, il 19 marzo, sarà inaugurata la mostra E se venisse un colpo di vento? Opere di Giuseppe Spagnulo. L’esposizione, a cura di Luca Massimo Barbero, Associate Curator della Collezione Peggy Guggenheim, riscopre l’opera di Giuseppe Spagnulo attraverso la materia e l’energia delle sculture e opere su carta del Maestro, tracciando un percorso tra le sale del museo e il giardino dove dal 2003 è esposta la scultura Colonne.
La Collezione Peggy Guggenheim si rinnova e rende omaggio a due grandi scultori, alle loro opere e al loro legame con il museo.