16 aprile – 28 giugno 1992

Verrà inaugurata alla Collezione Peggy Guggenheim il 15 aprile 1992 una mostra di disegni del pittore americano Arshile Gorky (1904-1948). Gorky ha svolto un ruolo decisivo nello sviluppo dell’arte moderna americana. È stato infatti l’ultimo pittore legato al movimento surrealista, ma anche un pioniere nell’ambito dei pittori ora noti come espressionisti astratti americani ed il primo artista americano a creare un linguaggio interamente autonomo e personale di valore internazionale. Vosdanik Manuk Adoian nacque nel 1904 a Khorkom, in America e solo in seguito alla sua immigrazione negli Stati Uniti nel 1920 assunse lo pseudonimo russo di Arshile Gorky. Fin dall’inizio presenta un forte talento, sia artistico che in qualità di insegnante di pittura. Durante gli anni ’20 studiò attentamente e assorbì l’arte degli impressionisti e di Cézanne; negli anni ’30 assimilò l’arte dei cubisti (Picasso, Braque e Léger), dei surrealisti e persino la pittura metafisica di Giorgio de Chirico. Dal 1934 fu pittore di opere murali al Federal Art Project, e uno dei pochi artisti americani del tempo impegnati nella definizione di un lessico astratto. Alla metà degli anni ’40, in seguito a prolungati soggiorni nella campagna americana e attraverso una profonda riflessione dell’arte di Kandinsky, Gorky raggiunse il suo stile più maturo nel quale le forme pittoriche e lineari si combinano in immagini di incredibile bellezza, di grande originalità e carica evocativa. I suoi soggetti si ricollegano in parte a memorie della tradizione popolare della sua infanzia, l’Armenia, e in parte sono da accreditarsi al potere metaforico del suo sguardo. In seguito a una serie di tragedie personali, Gorky si suicidò nel 1948.

L’arte di Gorky, ed i suoi disegni in particolare, contribuirono ad accrescere l’influenza che l’arte americana esercitava sui pittori italiani del dopoguerra. Afro visitando New York per la prima volta nel 1950 rimase particolarmente affascinato dall’immaginazione e dalla tecnica di Gorky. Nel 1957, le mostre di disegni di Gorky a Roma e Bologna colpirono la generazione più giovane di artisti italiani, compresi Gastone Novelli e Achille Perilli. Nel 1962 la Biennale di Venezia dedicò all’opera di Gorky una mostra retrospettiva, facendo di lui l’unico artista americano celebrato in questo modo ai nostri giorni. Da allora non ci sono state altre mostre di Gorky in Italia.

Il primo dipinto di Gorky ad essere visto e conosciuto dal pubblico europeo fu la grande tela senza titolo del 1944, acquistata da Peggy Guggenheim dall’artista e presentata nella Collezione di Peggy Guggenheim alla Biennale di Venezia del 1948 e nel 1951 allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Questo dipinto, oggi inserito nel museo di Peggy Guggenheim, costituisce ancora l’opera più importante di Gorky presente in una collezione pubblica in Europa. Nel 1981 il Museo Solomon R. Guggenheim di New York organizzò la più grande retrospettiva dedicata ad Arshile Gorky. Sia il lungo periodo di studio e formazione di Gorky, che la prolifica e varia imagery del suo stile maturo si basarono fortemente sulla pratica di studi preliminari, bozzetti e disegni. In questo Gorky segue i grandi maestri del passato, ma si distanzia dai suoi contemporanei di New York impegnati in una pittura gestuale spontanea. La mostra comprenderà 54 disegni che rivelano il genio di Gorky come disegnatore, e rappresentano l’intera parabola artistica di Gorky. Nella selezione sono presenti i primi studi di natura morta, gli studi per Notturno Enigma e Nostalgia, i disegni preparatori per i famosi murali degli anni ’30, i ritratti e gli studi per la serie dei suoi ultimi dipinti, tra cui L’amato carbonizzato, Agonia, Estate in Virginia e Gli oratori. Tredici fra le opere esposte sono del tutto inedite al pubblico.

Il catalogo comprenderà una serie di informazioni critiche per ciascuna opera a cura di Matthew Spender, testimonianze di André Breton, Afro e un saggio di Mel Lader, attualmente impegnato nel catalogo scientifico delle opere su carta di Gorky. Alcuni film che documentano la vita e le opere di Gorky, come pure la scena artistica di New York negli anni ’40, verranno proiettate due volte al giorno alla Collezione Peggy Guggenheim durante la mostra. Si ringrazia la 3M Italia S.p.A. che ha reso possibile quest’ultima iniziativa.

La mostra è stata resa possibile da Intrapresæ Collezione Guggenheim: Bisazza, Italtel e Publitalia ’80.